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Vigili del fuoco, parere favorevole del Cdm ad accordi 2019-2021

Oggi il Consiglio dei ministri, ai sensi del decreto legislativo n. 217 del 2005, ha autorizzato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, a esprimere il parere favorevole del Governo in merito alle ipotesi di accordi sindacali sottoscritte il 22 febbraio 2022, riguardanti sia il personale non direttivo e non dirigente sia quello direttivo e dirigente del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con validità dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2021 sia per gli aspetti giuridici che per quelli economici.

Il rinnovo riguarda le circa 35.000 unità di personale non dirigente e le circa 1.600 unità del personale direttivo e dirigente.

Aspetti giuridici

Gli accordi introducono istituti normativi di particolare spessore sociale in materia di congedo solidale, che prevede la cessione delle ferie fra dipendenti per assistere i figli minori che necessitano di cura e assistenza costante per motivi di salute; di tutela della dipendente inserita nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere; in materia di assenze per l’espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici e per la tutela del dipendente che segnala illeciti (il cosiddetto “whistleblowing”).

Sono inoltre razionalizzati i meccanismi di alimentazione e utilizzo del fondo di amministrazione e il sistema di relazioni sindacali, istituendo l’Organismo Paritetico per l’Innovazione (OPI), per garantire il coinvolgimento partecipativo delle organizzazioni sindacali nelle materie con valenza progettuale e organizzativa, per analisi, indagini e proposte aventi ad oggetto, fra l’altro, l’innovazione e il miglioramento dei servizi, i servizi socio-assistenziali in favore del personale e le pari opportunità.

Per integrare il dispositivo di soccorso nei casi di calamità e di emergenza, gli accordi introducono il servizio di pronta disponibilità del personale non direttivo e non dirigente del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, che sarà pienamente disciplinato dal secondo livello contrattuale.

Aspetti economici

L’accordo riconosce al personale non dirigente aumenti economici a regime di circa 117 euro medi lordi mensili, ivi comprese le competenze accessorie, per un incremento percentuale del 4,26% sullo stipendio in essere al 1° gennaio 2019, di cui 90,68 euro medi lordi mensili sul trattamento fisso e continuativo. Ulteriori incrementi saranno consentiti grazie all’integrazione delle risorse contrattuali prevista dalla legge di bilancio 2022 (4 milioni di euro), in ragione del percorso di armonizzazione retributiva con le corrispondenti qualifiche delle Forze di polizia.

Per il personale direttivo l’accordo riconosce, invece, aumenti economici a regime di circa 153 euro medi lordi mensili (di cui 117,36 euro medi lordi mensili sul trattamento fisso e continuativo), che diventano 346 euro (di cui 264,31 euro sul trattamento fisso e continuativo) per i 195 dirigenti del Corpo, pari, in entrambi i casi, al medesimo incremento percentuale del 4,26% sullo stipendio in godimento al 1° gennaio 2019.

L’intesa, al fine di adeguare la struttura retributiva del personale non direttivo e non dirigente alle esigenze istituzionali del soccorso pubblico, rimodula il trattamento economico accessorio del personale non dirigente, istituendo le indennità di impiego operativo, di servizio operativo e di funzione tecnica e professionale, che accorpano e assorbono precedenti indennità corrisposte al personale e che vengono, contestualmente, incrementate. Si opera, in tal modo, una semplificazione dell’intero trattamento economico accessorio, delegando la definizione di una parte dello stesso alla contrattazione di secondo livello.