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Veronese (UIL). Rafforzare formazione su salute e sicurezza

La logica che avrebbe dovuto orientare gli estensori del nuovo accordo Stato-Regioni sulla formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro doveva essere quella di un generale rafforzamento della formazione, in termini di quantità di ore erogate e di qualità, ma, dalla bozza presentata, appare l’esatto contrario: ore quasi dimezzate e modalità e-learning concessa anche per la formazione specifica.

Viene meno la distinzione dei livelli di rischio che determina una riduzione del numero di ore complessive di formazione. Nei settori delle costruzioni o della sanità, ad esempio, si passa da 16 a 10 ore.

Davvero inaccettabile, considerato che i settori in questione, ma non solo, sono tra i primi per tasso infortunistico.

Come UIL chiediamo che la distinzione dei livelli di rischio sia ripristinata e che solo a partire da quella, così come dice il nuovo accordo, gli argomenti, i contenuti (ma non la durata) dovranno essere adeguati all’effettiva mansione svolta dal lavoratore e agli esiti della valutazione dei rischi.

Riteniamo, poi, che la formazione obbligatoria sui temi di salute e sicurezza sul lavoro debba essere erogata solo ed esclusivamente in presenza o, alternativamente, online in modalità sincrona. Quest’ultima modalità, ovviamente, è da escludere categoricamente per i corsi di “primo soccorso” o “antincendio” e altre specialistiche dove si devono poter provare tecniche o lavorazioni.

No, quindi, all’e-learning quando si formano i lavoratori e le lavoratrici in materia di salute e sicurezza. Modalità che, lo sappiamo, porta a finta formazione e ad attestati finti!

 

Ivana Veronese, Segretaria confederale UIL

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