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Veronese (UIL). Bisogna fermare la strage sul lavoro

Pur consapevoli della tragica situazione che stiamo vivendo, con la guerra di Putin all’Ucraina che ha già provocato ingenti perdite di vite umane, riteniamo essenziale mantenere comunque alta l’attenzione su un tema, quello della tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori nel nostro Paese che merita tutto il nostro impegno.

I nuovi dati Inail ci preoccupano non poco. Nel solo mese di gennaio, si sono registrate 46 denunce di decesso (di cui 13 in itinere, quasi il doppio rispetto a gennaio 2021) e 57.583 denunce di infortunio tra le lavoratrici e i lavoratori, un dato, quest’ultimo, che rappresenta il 47% in più rispetto alle denunce registrate nello stesso mese dell’anno scorso e che è dovuto, in larga misura, all’alto numero dei contagi da Covid-19 registrato nello stesso mese (16mila registrati dall’Inail).

Ciò che ci colpisce e spaventa di più, tuttavia, è il vertiginoso aumento registrato in alcuni settori, in particolare se consideriamo le denunce di infortunio a gennaio 2022 nella sanità (9.905 vs 5.302), nei trasporti (6.247, ben 5mila in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) e nel commercio (2.096 vs 1.283) e soprattutto l’aumento cospicuo ai danni delle donne che, in 29mila, a gennaio 2022, hanno denunciato un infortunio sul lavoro (erano 18mila circa a gennaio 2021).

Basta, è una situazione allarmante che, come UIL, unitariamente, abbiamo segnalato a Governo e Istituzioni, non meno di qualche giorno fa, organizzando una settimana di assemblee e incontri nei luoghi di lavoro, direttamente con le lavoratrici e i lavoratori.

È nostro dovere non abbassare la guardia. Le ore difficili che stiamo vivendo con il cuore rivolto all’Ucraina devono aprirci gli occhi, oggi ancora di più, perchè la difesa della vita umana deve essere posta al centro di ogni nostra azione, ogni giorno, all’interno e oltre i confini del nostro Paese.

Ivana Veronese. Segretaria confederale UIL