“… i carcerati dicono di sentirsi insicuri e affermano di non avere il supporto degli agenti penitenziari, che spesso si trovano fuori dalle sezioni e quindi vengono a conoscenza di quanto è accaduto solo dopo, grazie alla segnalazione dei detenuti. Il CPT ritiene che una delle risposte adeguate a limitare la violenza tra detenuti è quella di promuovere un vero sistema di sorveglianza dinamica da parte del personale penitenziario’.
Queste affermazioni contenute nel rapporto del Comitato europeo per la prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa, redatte a seguito delle visite condotte in alcuni penitenziari italiani nel corso dell’anno 2022, non fanno altro che confermare quanto diciamo da tempo: quella che oggi viene impudicamente definita sorveglianza dinamica si traduce in massima parte in un declassamento dei livelli di vigilanza e di sicurezza che si ripercuote in primis sui detenuti, oltre che essere alla base di malaffare e traffici illeciti di ogni genere e violentissime aggressioni agli operatori e fra gli stessi reclusi. Peraltro, abbiamo spiegato più volte che tutto ciò potrebbe influire anche sull’elevato numero dei suicidi atteso che, a celle aperte e incontrollate, i ristretti più ‘sensibili’ potrebbero essere sopraffatti e subire angherie dai compagni di detenzione più ‘forti’ e abbienti e cedere pure per questo allo sconforto più letale.
Da troppo tempo si conducono studi e sperimentazioni sul modello custodiale attualmente in uso e almeno gli ultimi tre Capi del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) e altrettanti Ministri della Giustizia hanno dichiarato di volerlo cambiare, salvo lasciare tutto sostanzialmente immutato. Rivolgiamo un ennesimo appello, pertanto, al Guardasigilli, Carlo Nordio, ai sottosegretari delegati, Andrea Delmastro delle Vedove e Andrea Ostellari, nonché al Capo del DAP, Giovanni Russo, affinché si dia consequenzialità alle dichiarazioni rilasciate e agli impegni assunti revisionando immediatamente il modello organizzativo della gestione detentiva.
Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.