La vicenda inizia nel 2020, durante l’emergenza Covid-19, quando un’impiegata italiana del Consolato generale dell’India a Milano chiede un congedo straordinario per assistere il figlio disabile.
I rapporti con i vertici diventano tesi e la donna è costretta a dimettersi per giusta causa. La vicenda approda al Tribunale del lavoro.
L’ex dipendente chiede il risarcimento dei danni economici e morali per aver chiesto un congedo e essere iscritta al sindacato.
Il Tribunale del Lavoro condanna il Consolato indiano a versare una cifra vicina ai 30 mila euro. Tuttavia, ad oggi, nonostante la lettera del Segretario organizzativo della UILPA di Milano, Giorgio Dimauro, al console generale del 28 marzo e quella all’ambasciatrice indiana in Italia il 19 aprile, il risarcimento non è stato effettuato.
Dichiara Dimauro: “Torneremo a rivolgerci alla Farnesina perché le leggi e le sentenze italiane vanno rispettate.”