Il MarTA di Taranto ha comunicato già da diversi giorni la chiusura del Museo nei giorni festivi, chiusura causata dalla strutturale carenza di organico che affligge questo e tutti gli altri luoghi della cultura del nostro Paese. Naturalmente questa situazione ha scatenato un dibattito mediatico e l’intervento di numerosi esponenti politici locali, in primis il Sindaco, che hanno ritenuto giustamente inaccettabile questa situazione e sollecitato il Ministro Franceschini ad intervenire. L’intervento che ci risulta direttamente ispirato dal Ministro si è verificato solo nell’imminenza dell’apertura gratuita del 3 luglio, tramite un vero e proprio blitz, attuato in spregio ad ogni elementare regola di dialogo sociale, con l’affidamento ad un istituto di vigilanza privata di compiti che il Codice dei Beni Culturali prevede esclusivamente in capo al personale interno, in quanto connessi ai delicati compiti di salvaguardia del patrimonio prezioso custodito nel Museo, dei visitatori e del personale stesso.
Minor fortuna invece hanno altri importantissimi luoghi della cultura presenti su quel territorio, già da tempo costretti a chiusure parziali dovute al venire meno del personale, ad esempio il parco archeologico di Egnazia, il Castello di Trani, quello di Copertino, l’area archeologica con Museo di Canne della Battaglia, il Museo Archeologico di Gioia del Colle e via dicendo, in rappresentazione di una situazione tragica che riguarda l’insieme dell’immenso patrimonio culturale presente in Puglia, senza voler trascurare la situazione della Biblioteca Nazionale di Bari, degli Archivi di Stato e delle Soprintendenze, uffici ridotti ai minimi termini da una politica miope e priva di programmazione sul piano gestionale e occupazionale.
Ci chiediamo e chiediamo al Ministro Franceschini: ha intenzione di riempire i luoghi della cultura, sulla base di opportune sollecitazioni localistiche, di vigilantes privati?
Il 4 luglio prossimo saremo in piazza davanti al Ministero e in presidio davanti alle Prefetture in tutta Italia per rivendicare una nuova politica di gestione del patrimonio culturale, accompagnata da un piano di occupazione straordinario che qualifichi gli investimenti organizzativi garantendo la fruizione a tutti i cittadini.
Perché riteniamo sia ormai finito il tempo della propaganda strumentale e dei blitz a perdere: occorre senso di responsabilità per affrontare e risolvere in modo strutturale problemi in gran parte determinati da scelta politiche irresponsabili che stanno mettendo a grave rischio la tutela, la conservazione e adesso anche la fruizione di un patrimonio culturale immenso e inestimabile che la Storia ci ha consegnato.
Roma, 2 luglio 2022
FP CGIL Claudio Meloni | CISL FP – Giuseppe Nolè Valentina Di Stefano | UIL PA – Federico Trastulli