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UILPA Mef. Solo rispetto…

Ci sentiamo, con questo comunicato, di rappresentare come il personale si senta sempre più scoraggiato e si stia sempre più disamorando di questa amministrazione perché abbandonato a se stesso, senza i giusti riconoscimenti, né protetto e, anzi, sminuito sul posto di lavoro.

 

L’amministrazione è a conoscenza di tutto questo, comprende, ma lascia tutto così com’è.
Il personale, inevitabilmente, è sempre più svilito e sconfortato nel constatare una situazione caratterizzata da sistemi informatici che non funzionano (malgrado gli ingenti costi) e da nessuna formazione professionale somministrata.
Non si può non evidenziare che dopo un’attesa di ben 17 ANNI per delle progressioni di carriera, con tanto di procedura a quiz, persino chi è riuscito ad ottenere il punteggio massimo, non riesce ad avere il giusto riconoscimento perché i posti messi a bando sono una miseria rispetto alla platea di personale. Il merito, assieme all’attesa, ancora una volta vengono ignorati.

 

Ci sono policy rivolte al personale che ogni volta vengono sempre e solo ridisegnate e modificate in peggio, e, una volta approvate, vengono spesso utilizzate come istituti premiali, distorcendo la loro natura, ignorando completamente il motivo per cui esistono: migliorare l’equilibrio tra vita e lavoro dei dipendenti e, con questo, il benessere dell’amministrazione stessa.

 

E poi, immancabilmente, ai tavoli del confronto ci viene sempre detto “intanto partiamo e poi strada facendo modifichiamo”, frase che, invece che essere un punto di partenza, funge, ogni volta, da lapide per ogni ulteriore cambiamento: per quanto ancora dovremo ascoltarla?

 

Inoltre, ci sono le sedi territoriali che sono oramai a rischio di chiusura per mancanza di personale. Nei casi limite, dove non si riescono a coprire i posti con le graduatorie concorsuali vigenti si dovrebbero attuare nuove forme per colmare tale carenza.

 

Quando si tratta di dover erogare qualcosa per il personale ci sono sempre problematiche e intoppi, come se quello che spetta fosse un favore e non un accrescimento della serenità dei lavoratori, del luogo di lavoro e dell’amministrazione.
Nell’attivare nuove sedi di lavoro, come ad esempio quella di Largo di Santa Susanna, si accelerano scriteriatamente le operazioni di trasloco del personale anche a discapito della sicurezza e della salute dei lavoratori o del benessere organizzativo.

 

Il personale è veramente stanco e si percepisce sempre di più… e non chiede altro che un ambiente lavorativo sereno, i dovuti riconoscimenti e soprattutto il RISPETTO, cosa che all’ultimo tavolo nazionale, dobbiamo testimoniare, è mancato senza sé e senza ma.
La misura è colma e avremo molti “consigli”, non solo due, da parte dei lavoratori.

 

Roma, 13 febbraio 2024

 

Il Coordinamento