Con questa nostra veniamo a dirvi che: l’Amministrazione durante l’ultima riunione ha rappresentato di essersi molto risentita su un termine impiegato dalla UIL …ossia i “disegnini”.
Termine utilizzato unicamente per far capire alla stessa Amministrazione che era stato quasi inutile produrre le FAQ, conference-call, mail di chiarimenti… dato che ciò non aveva sortito alcun effetto per alcuni dirigenti… sebbene il tutto fosse teso alla salvaguardia della salute dei lavoratori.
Tanto è vero che qualche giorno fa siamo stati costretti a ripresentare l’ennesima segnalazione sempre in una delle (stra)note sedi. Per noi sarebbe apprezzabile monitorare il comportamento dirigenziale. Anche perché lo stesso rischia di non essere aderente alle disposizioni dettate e neanche agli obblighi imperativi del datore di lavoro, di cui tra l’altro si sarebbe persa la fiducia gerarchica.
Purtroppo così non è stato, non si è intervenuto per tempo per porre i necessari correttivi… ma si è solo strepitato per il termine “disegnini”, non consono al tavolo. Sarà pur così, ma noi abbiamo solo cercato di illustrare che nulla finora era cambiato e pertanto a volte i “disegnini” potevano tornare utili.
Anche perché ciò è inteso come facilitazione grafica per cercare di andare oltre le parole ed entrare nel linguaggio dell’immagine… o si preferisce che si faccia uso di metafore?
Forse emerge proprio la mancanza di volontà e di forza dell’Amministrazione a intervenire per porre freno ad atteggiamenti discriminatori per i lavoratori.
A volte i disegnini servono… dato che in qualche sede incriminata (da noi segnalata) è stato risolto parzialmente il problema: sono state concesse più giornate di lavoro agile e sono state fornite le mascherine FFP2!
Ma a quando, se la domanda è lecita… ci sarà la fornitura di tali mascherine a tutto il personale del MEF? E si rottamano le “mutandon” in dotazione?
Rammentiamo, infine, che il tavolo in questione è paritetico e ognuno è responsabile di quanto afferma. E quindi abbiamo evitato di fare inutili polemiche perché, noi, anteponiamo sempre la tutela dei lavoratori.
E quindi venendo a bomba… ancor oggi, in merito alla circolare del 12 gennaio u.s., nessun chiarimento o elemento informativo utile è stato fornito. Pertanto tagliando la testa al toro (chissà se passa la metafora?)… circa il corretto utilizzo dei margini di flessibilità, con una programmazione semestrale basata sulla prevalenza della modalità in presenza, vorremmo capire se chi riproporrà la propria domanda di Smart Working (vista la totale assenza di indicazioni puntuali) per ben 62 giornate di lavoro su 125 giornate lavorative nel semestre, lo potrà fare o meno. E se occorra presentarla.
Non vorremmo che successivamente qualcuno superasse il tetto, ad esempio delle 48 gg di SW concesse, e si trovasse a dover recuperare o a ricevere un bel provvedimento disciplinare!
Da ultimo segnaliamo che non è possibile neanche che l’assistenza SIAP risponda che: il sistema informativo specifico supporti il caricamento di 10 gg di Smart Working in quanto l’Amministrazione, dal 1^ gennaio 2022, ha garantito la concessione, in modalità predefinita, a sole 8 gg.
Noi lavoriamo per le giuste tutele dei lavoratori e vorremmo quindi le debite risposte ai quesiti rappresentati e non solo fiumi di parole che non portano a nulla!
(e scusate ma la metafora … c’è scappata!)