Ci risiamo: nei giorni scorsi abbiamo appreso dagli organi di stampa che è stata decretata l’istituzione del Dipartimento della giustizia tributaria, composta da due Direzioni Centrali e da ben 18 uffici dirigenziali. Non che non fossero trapelate le consuete voci di corridoio, ma confidavamo sul fatto che i rappresentanti dei lavoratori sarebbero stati consultati prima della formalizzazione della decisione, così com’è previsto dal C.C.N.L..
Evidentemente c’è sempre qualcuno che pensa che le regole valgano solo e soltanto per gli altri. O che quanto venga concordato ai tavoli, con le OO.SS., possa essere disconosciuto solo dopo poche ore diramando “direttive orali” totalmente derogatorie alle note pubblicate malgrado l’assenso dato alla parte politica (si vedano da ultimo le bizzarre quanto difformi interpretazioni del contenuto della policy sul lavoro agile che qualche Dipartimento “muscolarmente” sta dettando al proprio personale a discapito dello stesso disapplicando la nota in questione). Oppure dal fatto che le professionalità dei lavoratori del MEF siano svilite anche attraverso l’assegnazione di incarichi direttamente al personale esterno o in assenza delle attese progressioni economiche.
Ebbene non può essere così! Anche se nessuno mette in discussione il legittimo potere del decisore politico, nell’assumere le dovute determinazioni che si ritengono più opportune per l’attuazione del proprio programma, è però fuor di dubbio che occorrano ben altre visioni e idee per avere politiche condivise. Si deve tener nel giusto conto del quadro di riferimento e delle regole derivanti da considerare.
Non vorremmo che la condivisione delle decisioni sia valutata come una sorta di garbata concessione da parte del sovrano invece che il riconoscimento dei sacrosanti diritti dei lavoratori, conquistati tramite decenni di dure lotte.
Bisognerà riflettere sulla necessità di adottare politiche condivise in maggior misura in modo da raggiungere quel delicato equilibrio tra la parte politica, amministrativa, le OO.SS. e le dovute tutele dei lavoratori. Altrimenti si rischia che siffatte politiche architettate siano senza alcun progetto e senza alleanze sociali.
Per questi motivi è urgente uscire dalla situazione che si sta delineando in quest’ultimo periodo al MEF. Anche perché se si pondera di poter procedere a colpi di determinazioni unilaterali, oltretutto senza competenza ed esperienza, non è accettabile e noi non retrocederemo di un millimetro in difesa di quanto statuito!
Roma 5 giugno 2023
Coordinamento
In allegato la richiesta incontro