Dopo il surreale incontro di qualche settimana fa al Ministero del Lavoro, in cui ci venne chiesto se noi avessimo proposte da fare (sic!!), abbiamo poi scoperto che il DL 75/2023, presentato al Consiglio dei Ministri solo due giorni dopo il nostro incontro, contiene norme riguardanti l’INL.
Peccato che in quelle norme non sia previsto nulla relativamente al riconoscimento degli arretrati della perequazione dell’indennità di amministrazione, ma solo il raddoppio del numero dei dirigenti di prima fascia (non si sa ancora per far cosa).
Come se non bastasse, leggendo lo stesso DL 75 scopriamo che per altre Amministrazioni del comparto ci si è spesi con successo per aumentare in modo strutturale, e in deroga alla legislazione vigente, i relativi FRD.
Ciliegina sulla torta – perché le brutte notizie non vengono mai sole – nel corso di un incontro sindacale con INL, ci è stato comunicato che da verifiche informali effettuate, parrebbe che INL possa essere escluso dall’ulteriore armonizzazione dell’indennità di amministrazione, prevista dall’art. 19 DL 44/2023, che stanzia a tal fine 55 milioni di euro allo scopo.
Se la notizia sarà confermata, avremo anche noi la conferma che il mancato riconoscimento della perequazione dell’indennità di amministrazione non fu un mero errore, una svista, ma una precisa scelta – mascherata da ragioni burocratiche – di azzoppare questo Ente e le sue attività, strategiche per il Paese.
Cosa penserebbe la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali se, visto il disinteresse del vertice politico, il personale dell’INL decidesse di non raggiungere più gli obiettivi fissati dal PNRR?
Cosa penserebbe se le task-force di contrasto al caporalato e al lavoro nero non si realizzassero più per l’indisponibilità del personale preposto?
Chi pensate che garantisca i servizi di prossimità ai cittadini sul territorio? Chi credete che realizzi gli obiettivi per i quali ci si fa belli sui media?
E che biglietto da visita si dà alle centinaia di ispettori tecnici che stanno per prendere servizio negli uffici di tutta Italia, di cui si è andato a sbandierare l’arrivo?
E non venisse nessuno a prenderci in giro dicendo che non si può, che le norme non lo consentono, perché siamo stufi di sentire scuse.
Se c’è la volontà politica – ed è evidente che finora non c’è stata – la questione si risolve in un attimo.
La misura è colma! Non avendo ricevuto alcun atto concreto che indichi la volontà di risolvere definitivamente la questione ma anzi ricevendo notizie che vanno nel senso di peggiorare la situazione, riattiviamo lo stato di agitazione del personale con decorrenza immediata ed riavviando tutte le relative procedure.
Proprio per questo, chiediamo al personale ispettivo di non dare più la propria adesione alle task-force che si svolgeranno e a tutto il personale di attenersi all’orario ordinario di lavoro evitando di svolgere lavoro straordinario di qualsiasi tipo e di astenersi dalle costituzioni in appello. Ci riserviamo ulteriori iniziative, nel frattempo.
Chiediamo un incontro urgente, nella prossima settimana, alla Ministra del Lavoro insieme al vertice dell’INL perché ci dicano loro che cosa intendono fare, comunicando sin d’ora che non accetteremo tavoli con finalità dilatorie.
Roma, 10 luglio 2023
FP CGIL | CISL FP | UILPA | FLP | CONFINTESA FP | CONFSAL-
UNSA |
M.ARIANO | M. CAVO | I. CASALI | A. PICCOLI | N. MORGIA | V. DI BIASI |