“Sono 180 mila le carenze di organico nella Pubblica amministrazione, il 30 per cento in media nel Paese. Sono ripartite le assunzioni, ma il vuoto va affrontato andando oltre l’ordinario turn-over”.
Lo ha affermato il segretario organizzativo nazionale della Uilpa, Andrea Bordini, oggi a Catania per un’assemblea con i rappresentanti isolani dei principali Comitati dei vincitori di concorso “Ripam”, il programma di riqualificazione della Pubblica amministrazione.
Nella sala Uil “Mico Geraci”, in via Sangiuliano 365, anche i segretari di Uil e Uilpa Catania, Enza Meli e Armando Algozzino.
Proprio Algozzino ha puntualizzato le percentuali di “personale negato” negli uffici pubblici isolani, provincia per provincia: “Si va dal meno 47 di Palermo e meno 46 di Catania al meno 32 di Agrigento passando per Trapani (meno 40), Siracusa (-38), Enna (- 37) Messina (- 36), Ragusa (- 35) e Caltanissetta (- 30). Una vera e propria situazione di emergenza, caratterizzata da medie regionali ancora una volta peggiori di quelle nazionali”.
All’incontro, moderato da Camillo Lisbona, sono stati invitati i rappresentanti isolani di Cire, Cifa e Cuamm, i Comitati degli idonei ai “Ripam” Eco, Funzionari e Assistenti amministrativi. Presenti anche lavoratrici e lavoratori risultati idonei al concorso unico Ripam Lavoro e ad altri recenti bandi regionali e nazionali di assunzione. Nel suo intervento, Andrea Bordini ha ancora detto: “Con il blocco del turnover nella PA italiana si sono perse tra il 2010 e il 2020 risorse umane per centinaia di migliaia di unità. Nostro obiettivo è accelerare nel Paese l’immissione in servizio per i circa 45 mila idonei con le eventuali proroghe delle attuali graduatorie vigenti fino al loro esaurimento, come da previsioni legislative, e poi procedere in tempi celeri a nuovi bandi”.
Enza Meli e Armando Algozzino hanno, invece, esclamato: “Più che di buchi negli organici bisognerebbe parlare di voragini. Catania è un caso emblematico, con carenze pari quasi alla metà del fabbisogno che penalizzano non solo i cittadini, tra ritardi e disservizi, ma anche le lavoratrici e i lavoratori della PA. Il loro impegno, la loro competenza, viene infatti messa in ombra dalla esorbitante mole di attività che sono costretti ad affrontare quotidianamente. Inutile sorprendersi, poi, se ad esempio i nostri Comuni perdono fondi su fondi per mancanza di progettualità”.
Il segretario organizzativo nazionale della UilPa, infine, ha sottolineato: “I partecipanti ai concorsi unici sono stati quasi 150 mila e coloro che li hanno superati sono stati intorno ai 55 mila, non sufficienti a coprire l’attuale fabbisogno di funzionari ed assistenti. Il problema attuale, però, sta nel fatto che a oggi le nuove risorse umane ammontano a circa 10 mila. Molto poche, considerato che nell’attuale momento storico la PA italiana, oltre all’ordinaria amministrazione, deve affrontare la sfida della realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza che ci vede primi in Europa per risorse finanziarie ricevute, ma non certo tra i primi per effettiva implementazione”.