Roma, 09 Apr. – “45 appartenenti al Corpo di polizia, di diversi ruoli e qualifiche da dirigenti ad agenti, da fine maggio verranno inviati in servizio di missione internazionale nel territorio di Gjader, in Albania, per gestire un istituto penitenziario destinato ospitare un massimo di 20 migranti che dovessero rendersi responsabili di reati durante la permanenza nelle strutture dallo Stato italiano in quel territorio. Oltre alla Polizia penitenziaria, è previsto l’impiego di un dirigente penitenziario con le funzioni di direttore e di appartenenti alle funzioni centrali”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Nell’apprendere la notizia, direttamente dalla nota con la quale la Direzione generale del personale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha avviato la procedura di selezione del personale, non possiamo non stigmatizzare la circostanza che l’operazione complessiva non sia stata in alcun modo partecipata preventivamente ai legittimi rappresentanti degli operatori. Ciò anche prescindendo dalle molte perplessità che ingenera. Al di là dei numeri assoluti e di ogni valutazione di merito, che sarebbe impossibile in assenza di informazioni dettagliate, sorprendono anche le proporzioni. 45 poliziotti penitenziari, fra cui un dirigente, per una struttura che potrà contenere al massimo 20 migranti in Albania, quando in Italia non di rado nel turno notturno si contano 7-8 agenti a sorvegliare 400-500 detenuti, sono un pugno nello stomaco a chi non fruisce di riposi, congedi e viene sottoposto a turnazioni massacranti”, spiega il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Dopo tanto dire su migranti e detenuti che saranno inviati a scontare la pena in stati esteri, i primi a partire saranno dunque gli appartenenti alla Polizia penitenziaria, già mancanti, in patria, di 18mila unità; deficit, peraltro, che a fine anno sarà di oltre 18.500 operatori. Vorremmo per di più sapere quanto l’operazione costerà ai contribuenti sia per il mantenimento delle strutture sia per il finanziamento delle missioni internazionali. Invitiamo pertanto il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, per le rispettive competenze, ad avviare subito un confronto di merito”, conclude De Fazio.