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Tragedia di Suviana. Il lavoro è un diritto non una condanna a morte

Le morti sul lavoro costituiscono una piaga sociale alla quale la politica non dà risposte risolutive. Basti pensare che, secondi i dati Inail nei primi due mesi del 2024 c’è stato un aumento di morti bianche del 19% rispetto al 2023.

 

Come è noto ieri si è consumata l’ennesima strage. All’interno della centrale idroelettrica di Enel Green Power di Bargi, sul lago di Suviana, è avvenuta un’esplosione. Il bilancio provvisorio è di tre morti, cinque feriti gravi e quattro dispersi.

 

Solo il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco ha impedito che il numero delle vittime fosse più alto. Nonostante le proibitive condizioni metereologiche, i “caschi rossi” si stanno adoperando per recuperare i dispersi, anche se le speranze di trovarli in vita sono minime.

 

Ancora una volta i Vigili del Fuoco si stanno spingendo oltre il limite del possibile, operando a oltre 60 metri sottoterra tra le strutture crollate da mettere in sicurezza e con interi piani sommersi dall’acqua. L’attività di soccorso vede operare in maniera sinergica i nuclei speleologici S.A.F., i sommozzatori e le squadre U.S.A.R. specializzate nella ricerca sotto le macerie.

 

Avremmo da dire anche sulle insufficienti dotazioni di uomini e mezzi del corpo dei Vigili del Fuoco. Ma dinanzi a una tragedia così grande il nostro pensiero va alle famiglie delle vittime a cui esprimiamo tutto il nostro cordoglio e la nostra solidarietà. Il lavoro è un diritto non una condanna a morte.

 

Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione

 

Roma, 10 aprile 2024