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Tagli al FUA: a rischio servizi e aperture dei musei. Dal ministro Franceschini nessuna risposta

L’incontro con il Ministro Franceschini ha confermato le nostre grandi preoccupazioni alla base della mobilitazione nazionale indetta per domani: nessuna risposta alle nostre richieste. Nessuna certezza sui tempi di erogazione del salario accessorio, anzi la notizia confermata è che il Governo vuole procedere, nel disegno di legge di assestamento di bilancio 2015, ai tagli orizzontali dei Fondi Unici di Amministrazione dei Ministeri.

Nessun chiarimento sul piano assunzionale del Ministero: anzi ci è stato ribadito che in questo contesto le uniche assunzioni possibili sono il transito dei lavoratori della province e l’utilizzo della società in house Ales s.p.a. come serbatoio occupazionale di riserva. Nessuna risposta sugli idonei interni alle progressioni di carriera e nessuna prospettiva per i giovani e i meno giovani, stagisti e collaboratori, che aspirano al riconoscimento di una prospettiva occupazionale stabile.

Nessuna assicurazione rispetto al caos organizzativo derivante dalla riforma del Ministero: anzi il Ministro ci ha confermato una sua interpretazione positiva rispetto al disegno di legge Madia che prevede la confluenza negli Uffici Territoriali dello Stato – ex Prefetture, di tutti gli Uffici periferici dello Stato. Confluenza, e non solo una funzione di coordinamento, come ci è stato detto dal Ministro. Di conseguenza nessuna certezza sul piano di redistribuzione del personale in ordine alle necessarie garanzie di tutela dei lavoratori coinvolti.

Insomma il Governo mette a rischio i servizi di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio culturale sulla base di scelte punitive e cervellotiche: si prosegue la politica di tagli indiscriminati e lineari sui servizi pubblici e non si prevede un futuro per il lavoro nella cultura nel nostro paese.

Questo quadro rafforza ancora di più la nostra determinazione nel proseguire la mobilitazione nazionale, che domani vedrà un primo importante appuntamento con le manifestazioni indette in tutta Italia per rivendicare il diritto alla retribuzione.

La mobilitazione proseguirà già con iniziative che programmeremo sin dalle prossime ore: non ci fermeremo fino a quando non avremo risposte certe del governo.

Una brutta pagina oggi è stata scritta per i beni culturali del nostro paese.

In allegato il comunicato stampa unitario.

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