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Serie A. Il derby d’Italia: tra campo e storia

Il 5 maggio. Il fenomeno Ronaldo. Il Pinturicchio Del Piero. Il bianconero e il nerazzurro. La Lombardia e il Piemonte. Il derby d’Italia tra Juve e Inter è molto più di una partita di calcio. Due fedi che si scontrano sul terreno di gioco. Due delle squadre più vincenti e famose del panorama italiano ed europeo che cercano l’ennesima rivalsa nella ventitreesima giornata di Serie A.

 

Nella serata di domenica prossima, 4 febbraio, allo Stadio Giuseppe Meazza, la Juve cercherà il controsorpasso all’Inter, in una sfida che si fa sempre più avvincente. Da un lato il demone di Piacenza, Simone Inzaghi, alla guida dell’armata nerazzurra. Dall’altro l’intenditore di ippica, Massimiliano Allegri, che proverà l’impresa riportando in vetta la squadra bianconera.

 

Il bilancio dei derby è nettamente a favore della Juventus con 112 vittorie a 76. Dal 1909 le due squadre si sono affrontate con campioni indimenticabili guidati da allenatori storici. L’Inter di Herrera negli anni ’60 o la Juve di Trapattoni negli anni ’80. Il trittico nerazzurro Facchetti, Oriali e Mazzola contro il tridente Anastasi, Causio e Bettega.

 

Campioni che hanno segnato e sbagliato. Hanno esultato e rimpianto.  Campioni che hanno fatto emozionare con entrambe le maglie come Schillaci, Brady, Tardelli, Baggio o Vieri. Campioni e allenatori che hanno tenuto incollati alla radio e alla televisione intere generazioni.

 

Ma Juve Inter è anche scudetti riassegnati, Calciopoli, polemiche, tifoserie, giocate, dribbling, punizioni all’incrocio, esultanze con la linguaccia, con il dito davanti la bocca o le mani dietro le orecchie.

 

Più di un match, più di 90 minuti, più di una stagione, più dell’ennesimo batticuore, dell’ennesima delusione o dell’ennesima gioia. Questo è il derby d’Italia.

 

 

Luca Colafrancesco

 

Roma, 2 febbraio 2024

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