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Separazione previdenza-assistenza, l’intervista di Proietti (UIL) a ‘Pensioni per tutti’

Domenico Proietti

L’apposita commissione tecnica istituita dal Ministero del Lavoro ha redatto il dossier sull’annosa questione della separazione della previdenza dall’assistenza, il messaggio, è chiaro, ma stona completamente con le richieste dei sindacati. Infatti il pool di esperti chiamati ad esprimersi ha sentenziato, in estrema sintesi, che le due voci non sono scorporabili, almeno per il momento, ragione per cui integrazioni al minimo degli assegni pensionistici, pensione e reddito di cittadinanza, assegni sociali e 14esima dei pensionati dovranno restare all’interno della spesa previdenziale.

Giacché i sindacati chiedono da tempo di poter dividere le due voci al fine anche di poter abbassare i valori della spesa pensionistica da sempre sotto i riflettori di Bruxelles, una decisione di questo tipo ‘spiazza’ e non poco Cgil, Cisl e Uil che confidavano nell’esito di questa commissione.

A tal proposito per sondare il malumore dei sindacati, “Pensioni per tutti” ha intervistato il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti.

Fumata nera da parte della commissione istituzionale per separare assistenza e previdenza, cosa ne pensa delle conclusioni a cui è giunto il pool di esperti? Quanto potrà incidere questa decisione sulla futura riforma delle pensioni?

“Le conclusioni della Commissione istituzionale per separare assistenza e previdenza sono imbarazzanti e segnano il fallimento nell’assolvere al compito assegnatole dal Parlamento, separare assistenza e previdenza è propedeutico alla necessaria riforma del sistema, una corretta valutazione della spesa è fondamentale per capire come e dove agire. Inoltre, una corretta stima è necessaria sia nel confronto interno che europeo.  Determinare una differenziazione è, infatti, utile per evitare quelle speculazioni sui numeri della previdenza che spesso sono usati in modo fuorviante e strumentale”.

Eppure anche il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in passato si era soffermato sull’opportunità di una separazione della previdenza dall’assistenza anche a fini di una maggiore trasparenza dei costi, questa decisione spiazza’ anche i lavoratori che probabilmente ci speravano. Come mai si è giunti ad una chiusura così netta da parte del pool di esperti?

“Per la UIL l’esito della commissione si limita ad una valutazione dell’esistente ed affermare che non è possibile separare la spesa previdenziale da quella assistenziale è contro ogni evidenza. Sicuramente non è un compito facile ma dagli stessi esiti del lavoro è evidente che tale processo è possibile se si procede con una logica multidimensionale, che rispetti la complessità del tema.

I lavori della commissione, invece, fin da subito si sono scontrati con la posizione intransigente di alcuni rappresentanti di importanti Istituzioni che hanno, in maniera ripetuta e reiterata, ostacolato i lavori della Commissione. Posizioni che di fatto hanno depotenziato le funzioni stesse della commissione che non ha potuto così lavorare nel pieno rispetto del mandato che il Parlamento gli aveva affidato.

Siamo poi fermamente contrari alle modalità di lavoro con le quali si è prodotto il documento finale frutto del lavoro esclusivo di un comitato “ristretto” composto da tecnici auto-nominatosi che ha di fatto espropriato la Commissione della propria funzione. Dalla riunione tenutasi il 1 luglio 2021, infatti, sono passati sei mesi prima che vi fosse una nuova convocazione plenaria della commissione, il 21 dicembre. Una riunione tenutasi a dieci giorni dalla scadenza dei lavori della Commissione. La UIL e la Uilp nonostante il poco preavviso hanno cercato fino all’ultimo minuto utile di riaprire la discussione per arrivare a conclusioni condivise con valutazioni ed emendamenti al testo.

È però evidente come il lavoro conclusivo sia stato viziato: una praticamente nulla condivisione con la plenaria della commissione, un lavoro ampio ed articolato, ma che può essere visto solamente come istruttorio e funzionale a quella discussione che non vi è mai stata…”

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