Giovanna Boda è una dirigente del Miur. Indagata dalla magistratura per il reato di corruzione, nell’ambito di un’inchiesta su presunte somme di denaro che avrebbe “ricevuto indebitamente”, due giorni fa ha tentato il suicidio e ora versa in gravissime condizioni al Policlinico Gemelli.
Naturalmente non entriamo nel merito della vicenda giudiziaria. Ci preme solo ricordare che Giovanna Boda ha alle sue spalle una carriera luminosa che l’ha portata a ricevere parecchi riconoscimenti. Nel 2010 è stata insignita da Giorgio Napolitano del titolo Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, nel 2014 di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, nel 2016 e 2018 ha ricevuto il Premio Nazionale Paolo Borsellino.
Giovanna Boda è indagata per aver ricevuto indebitamente del denaro “per l’esercizio delle sue funzioni e/o dei suoi poteri”. Ribadiamo: la magistratura farà il suo corso. Restano da dire due cose.
La prima, riguarda certa stampa: sbattere il mostro in prima pagina con tanto di foto ci pare cattiva, cattivissima informazione. Un indagato è innocente finché la sua colpa non viene dimostrata in sede di dibattimento giudiziario. Vorrei ricordare che dietro ogni indagato c’è un essere umano e i propri cari. Occorrerebbe sempre tenerne conto.
La seconda, esprimo la mia personale solidarietà, alla famiglia di Giovanna Boda. A cui auguro di riprendersi presto per difendere la sua onorabilità con la forza e il coraggio che tutti le riconoscono.
Sandro Colombi, Segretario generale della Uilpa
Roma, 16 aprile 2021