Quali sono i maggiori problemi del suo ufficio?
Uno dei principali problemi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli risulta essere la grave carenza di organico, dovuta ai numerosi pensionamenti e al blocco del cambio generazionale che in questi ultimi anni hanno visto scemare il personale in maniere eclatante, dal 2019 ad oggi l’Ufficio Dogane di Messina ha visto una riduzione di quasi il 20 per cento.
Ciò ha mutato velocemente le condizioni di lavoro, infatti i carichi sono stati spalmati sui colleghi ancora in servizio, sui quali ricade il peso dell’intera attività lavorativa, dovendo far fronte alle esigenze dell’utenza, a maggiori turnazioni, a seguire le svariate attività che costituiscono la base del nostro lavoro.
È il caso di ricordare che le attività di competenza delle Dogane sono veramente ampie, basti pensare la gestione delle attività di import-export con il relativo controllo sulle merci, lotta alle frodi, al contrabbando ed alla contraffazione, all’evasione fiscale, traffico illecito di armi, droga, rifiuti e così via. E altrettanto, se non di più, dicasi per il mondo delle Accise.
Tutto questo ha causato una non equa distribuzione dei carichi di lavoro, con momenti di tensione e stress sul piano dei rapporti tra colleghi e notevoli problematiche nella gestione delle attività lavorative.
Non ultimo, il sistema di valutazione introdotto dalla riforma Brunetta non è mai stato, per così dire, totalmente digerito dai colleghi tutti, mai vissuto appieno come meccanismo premiale, anzi, spessissimo, è stato causa di tensione, in quanto non sempre risponde ad oggettivi criteri di meritocrazia.
Quali le proposte della Uilpa per superare tali difficoltà?
L’elemento imprescindibile è l’inserimento di nuovo personale. Quindi un’accelerazione nella definizione delle liste dei vincitori di concorsi e una velocizzazione nell’assegnazione ai vari uffici dei vincitori dell’ultima procedura concorsuale espletata dall’Agenzia Dogane e Monopoli.
Ulteriori problemi da affrontare sono: la possibilità di riconoscimento delle varie professionalità acquisite dai dipendenti, una più equa redistribuzione dei carichi di lavoro, un’adeguata formazione per tutti i lavoratori, oltre a un maggior controllo sulla trasparenza e sulle modalità di valutazione del personale.
Perché i lavoratori del suo ufficio dovrebbero preferire le liste della Uilpa rispetto a quelle di altri sindacati?
A mio avviso il personale iscritto alle liste della Uilpa è sempre stato in grado di espletare le proprie funzioni con notevole competenza e professionalità all’interno delle RSU. I nostri candidati sanno benissimo che i lavoratori vanno informati sulle tematiche contrattuali e, se del caso, tutelati, anche ricorrendo ad attività di sana mediazione con l’amministrazione.
Come vede la prospettiva e il ruolo del sindacato nel complesso mondo del lavoro contemporaneo?
Il ruolo del sindacato è e sarà fondamentale nel contesto in cui stiamo vivendo, specie dopo gli anni della pandemia, che ha stravolto le nostre vite e il lavoro, in quale si è sviluppato sia in presenza che in smart working. Quest’innovazione, sino ad oggi era soltanto una realtà utopistica, ma ora rischia di essere demolita da una classe politica, in generale, e un ministro, in particolare, prevenuti nei confronti dei dipendenti pubblici.
La pandemia, la guerra in Ucraina e gli aumenti smisurati del costo della vita ci ricordano, infine, che le retribuzioni e le unità lavorative risultano essere palesemente inadeguate.
In un contesto simile, il conflitto interpersonale è inevitabile e il sindacato può essere l’unico strumento che potrà aiutarci al fine di affrontare l’odierna situazione di malcontento, di mancati riconoscimenti e della paventata meritocrazia che, al momento, non applicata.
30 marzo 2022