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RSU | Rosario Militello, Ministero Salute, Uffici Veterinari del Veneto: «Rivedere il rapporto tra centro e periferia»

Quali sono i maggiori problemi del suo ufficio?

In un quadro generale di rideterminazione delle piante organiche degli Uffici, a utilità e funzionalità della sede centrale, non si tiene conto dell’operatività degli uffici periferici. Ridisegnare gli organigrammi, presuppone pertanto una nuova visione del da farsi nel medio-lungo tempo di una struttura, per la quale deve essere rivista anche la funzionalità degli organigrammi.

Gli aumenti di compiti, pensati assieme al cambiamento informatico, creano uno stress da adeguamento, dovuto innanzitutto alla staticità dei software. La interconnettività di diverse amministrazioni, dovrebbe rientrare in una visione informatica integrata, con un unico punto di accesso, al fine di dare una risposta “unica”. Tradotto, significa una postazione lavorativa che si integri con tutti i programmi informatici, utili all’espletamento dei compiti del dipendente, condividendo, ad esempio, le funzionalità informatiche degli uffici veterinari, ministeriali e locali, dell’agenzia delle Entrate, delle Camere di Commercio, dei Comuni, Istituto zooprofilattico, Nas dei Carabinieri, Guardia di finanza e così via.

L’altro aspetto essenziale è la formazione. Il legislatore ridisegna e riprogetta le funzioni e competenze della Pubblica Amministrazione. Questi cambiamenti devono essere necessariamente implementati nella formazione, cogliendo la nuova visione del legislatore. Va preferita una formazione funzionale, più mirata al cambiamento, che potrebbe anche snellire tutto il processo.

Cosa intende per formazione funzionale?

Una formazione svincolata dalle rigidità e dalle complessità attuali, con meno burocrazia e più adesione alle problematiche pratiche e quotidiane. La formazione funzionale, dovrebbe essere messa a disposizione di chiunque ne voglia usufruire e in qualsiasi momento, per 365 giorni. Se qualche competenza viene dimenticata, si deve avere la possibilità di ripescarla. Essere dei formatori, significa essere anche dei saggi che accompagnano il cambiamento nella giusta direzione voluta dal “cambiamento” legislativo. Tutti i dipendenti devono poter accedere, trasversalmente, a tutta la formazione messa a disposizione.

Formazione funzionale significa poi individuarla in base ai destinatari. C’è quella rivolta alla competenza tecnica e/o amministrativa, propria di ogni ruolo, il quale evolve nel tempo. E c’è la competenza direzionale e organizzativa delle risorse umane. Essere veterinari, medici, farmacisti… non significa essere capaci “gestori” delle risorse umane. La gestione delle risorse umane necessità di una formazione continua.

Quali le proposte della Uilpa per superare tali difficoltà?

Penso che ogni sindacato debba dare una conoscenza, non solo ai propri iscritti, ma a tutto il personale in servizio. La conoscenza deve essere data periodicamente e sistematicamente, specialmente con i mezzi informatici, sia video che documentali. In questo modo, il centro e la periferia si avvicinano, annullando le distanze.

Come vede la prospettiva e il ruolo del sindacato nel complesso mondo del lavoro contemporaneo?

Conoscenza, formazione e comunicazione sono le risposte al cambiamento. Purtroppo la pandemia sanitaria ha fatto emergere dei limiti strutturali e organizzativi, che i vari uffici hanno cercato di sopperire, ma sicuramente con diversi errori, che si manifesteranno nel tempo. Il sindacato è in grado di cogliere la lezione e cambiare subito il paradigma, per mettere al centro la persona.

25 marzo 2022

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