Quali i maggiori problemi del suo ufficio?
La Giustizia è un servizio fondamentale per garantire il principio di uguaglianza scolpito nella nostra Carta Costituzionale. Purtroppo, invece, è un settore bistrattato, che non garantisce le risorse materiali ed umane necessarie per assicurare alla collettività un servizio efficiente e il raggiungimento di quel fine.
Il Ministero della Giustizia è quello che conta il maggior numero di lavoratori occupati, ma, ciononostante, per il blocco delle assunzioni pressoché ventennale, il personale è costretto a lavorare con scoperture di organico spaventose e con lavoratori con una età media molto alta. Da soli quattro anni si è proceduto all’assunzione di personale che a malapena copre i vuoti di organico causati dai pensionamenti.
Accanto a questo problema gigantesco, ce ne sono almeno altri due. Il primo, è rappresentato dalla la scarsa informatizzazione degli applicativi che rallenta l’erogazione dei servizi e che ha limitato il ricorso allo smart working anche in tempi di pandemia, esponendo i giudiziari a rischi e perdite umane molto superiori a quelle occorse nelle altre amministrazioni. Il secondo, sta nella dirigenza costituita da soli magistrati, i quali vivono e gestiscono le problematiche senza tener conto che l’efficacia del loro lavoro dipende dall’esecuzione dei provvedimenti da parte del personale giudiziario.
Quali le proposte della Uilpa per far fronte a queste problematiche?
La Uilpa si è sempre battuta contro questa politica che tiene in scarsa considerazione l’apporto del personale giudiziario, e in tutti i tavoli convocati al Ministero si batte sempre perché vengano sottoscritti accordi che non mortifichino i diritti dei lavoratori. Si impegna inoltre affinché gli accordi, una volta sottoscritti, vengano rispettati dalla parte datoriale e spinge per la necessaria informatizzazione e remotizzazione degli applicativi e per la decartolarizzazione degli atti che consentirebbero una più rapida e meno farraginosa risposta all’utenza ed al cittadino.
Altra questione sulla quale ci battiamo da sempre è la motivazione del personale, che, al contrario di altre amministrazioni, e anche di altri Dipartimenti dello stesso Ministro della Giustizia, non può accedere a procedure di progressione giuridica da almeno un ventennio, mentre quelle economiche sono state realizzate solo nel 2010.
Perché i lavoratori del suo ufficio dovrebbero preferire le liste della Uilpa rispetto a quelle di altri sindacati?
I lavoratori del mio Ufficio conoscono l’impegno e soprattutto la preparazione dei delegati Uilpa. Conoscono la loro capacità di sedere ai tavoli di contrattazione e confronto con l’Amministrazione e la stima di cui godono anche presso i capi degli Uffici, proprio per la loro capacità di relazionarsi con chiarezza, lealtà, competenza e nello spirito di collaborazione nell’interesse dei lavoratori e del buon andamento dei servizi.
Come vede la prospettiva e il ruolo del sindacato nel complesso mondo del lavoro contemporaneo?
I giovani che si avvicinano al nostro contesto lavorativo in genere non credono di aver bisogno di alcuna tutela perché garantiti da un contratto collettivo di Pubblico Impiego e che questo basti, ma è una illusione che dura poco, ben presto capiscono l’importanza del sindacato e della rappresentanza.
Il ruolo del sindacato è ancor più importante in questo momento storico in cui nella Pubblica Amministrazione si sta facendo ricorso ad assunzioni a tempo determinato, portando il triste fenomeno del precariato all’interno dei nostri Uffici.
La Uilpa si batte perché il lavoro precario sia abolito nell’interesse dei lavoratori e della stessa collettività, perché il lavoro stabile muove l’economia del Paese.
25 marzo 2022