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Rea (Adoc). Se inflazione cala, devono calare anche prezzi beni di prima necessità

Roma, 2 marzo 2023 – I dati Istat di febbraio 2023 sull’inflazione non ci confortano affatto, anzi alimentano i nostri timori: il carrello della spesa si svuota, così come si svuotano le tasche degli italiani. Il tasso annuo dei beni alimentari cresce (+15% rispetto al 14% di gennaio). Stessa cosa sui servizi che registrano un incremento del 4,8% rispetto al 4,4% di gennaio. È il commento a caldo di Anna Rea, Presidente dell’ADOC nazionale, sui dati sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat. I numeri sono solo specchietti per le allodole e il dato del calo dell’inflazione restituisce un’immagine distorta delle condizioni dei consumatori. Se è vero che registriamo una diminuzione del costo dei beni energetici, perché, al contempo le dinamiche dei listini mostrano ancora incrementi pesanti per beni primari come quelli alimentari?

È necessario rendere strutturale l’azzeramento degli oneri di sistema, deciso dai governi Draghi e Meloni sulle bollette in scadenza a marzo (primo trimestre 2023), riordinandoli e spostandoli sulla fiscalità generale.

Per l’ADOC è ora di calmierare i prezzi e dare respiro alle persone. Chiediamo al  Governo di ascoltare le Associazioni dei consumatori e convocare immediatamente la Commissione di allerta sui prezzi. Inoltre, chiediamo di avviare da subito controlli di carattere territoriale sui prezzi dei beni di prima necessità per evitare fenomeni speculativi; in un momento così delicato, nulla può essere lasciato al caso.

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