Le tre federazioni del settore pubblico della UIL-la UIL FPL, la UIL Scuola RUA e la UILPA pongono al centro dell’attenzione la necessità di tornare a valorizzare il lavoro pubblico. Il lavoro pubblico negli ultimi 15 anni ha subìto una costante e pesante penalizzazione da parte di tutti i governi che si sono succeduti alla guida del Paese. Possiamo affermare senza ombra di dubbio che oggi lo Stato italiano è il peggior datore di lavoro del nostro Paese.
Voglio ricordare solo alcuni esempi.
1. Dal 2011 è stato differito il Trattamento di Fine Rapporto che ancora oggi ai dipendenti pubblici viene erogato dopo 2 anni, che possono diventare addirittura 7 con la pensione anticipata.
2. Dal 2009 c’è stato il blocco della contrattazione che è durato fino al 2018.
3. Nel settore pubblico ai lavoratori non si applica la detassazione della contrattazione di secondo livello prevista invece per quello privato.
4. Dal 2014 sono state tagliate le agibilità sindacali.
5. Fino al dicembre 2017, i Fondi pensione dei lavoratori pubblici erano esclusi dalla fiscalità incentivante per le prestazioni erogate.
6. Dal 1° febbraio 2023, i dipendenti pubblici – di cui, tra l’altro, solo una minima parte – possono accedere all’anticipo del Tfr con un prestito bancario, sul quale però devono pagare un tasso di interesse dell’1.50%.
È ora di dire basta a questo stato di cose discriminante e iniquo e chiediamo al Governo e a tutto il Parlamento di porre fine a queste ingiustizie.