Agenzia Giornalistica 9Colonne:
“Questo Paese ha un sindacato confederale responsabile che ha intenzione di sfidare la politica sul campo delle proposte”. Così il segretario generale della Uil Pubblica amministrazione Benedetto Attili, che parla a 9colonne alla vigilia del quarto Congresso Nazionale che ha preso il via oggi a Salerno e che si concluderà domenica 12 ottobre. “La politica – aggiunge – non potrà non ascoltare le proposte di questo sindacato”.
“PA STA DIVENTANDO BACINO SPERIMENTALE DI NORME PUNITIVE” – “Questo Paese ce la farà” ma potrà fare un passo avanti e uscire dalla crisi solo se il Governo “che si presenta tanto democratico” inizia ad “ascoltare le proposte e le idee di chi ha alle spalle anni di esperienza sul campo”: ne è convinto il Segretario Generale della Uilpa. Attili parla della Pubblica amministrazione di oggi (“è stato fatto un passo indietro”), di quella di ieri (“i sindacati venivano ascoltati di più”) e di quella del futuro (“una pubblica amministrazione che sia produttiva, efficace, in grado di dare risposte”). Attili fa poi riferimento al “pubblico che vogliamo” – slogan scelto per il congresso -: “Abbiamo in mente un modello di Pubblica amministrazione che risponda alle esigenze del Paese e alle esigenze del sistema Italia. In questo momento il Sistema Italia chiede giustamente una nuova pubblica amministrazione che sia più produttiva, più efficace e che sia in grado di rispondere ai bisogni dei cittadini e in questo momento di crisi soprattutto alle necessità delle imprese”. Circondato dai delegati giunti a Salerno per la tre giorni, Attili si dice convinto che “il processo normativo messo in campo dal governo Renzi non sia in grado di dare risposte positive in questo senso”. In particolare, spiega: “Loro la chiamano riforma ma in realtà è un intervento su argomenti che poco hanno a che vedere con l’efficentamento della macchina amministrativa. Per il momento esaminando il testo di conversione del decreto legge 90 vediamo che gli unici momenti di novità si caratterizzano per essere norme punitive nei confronti dei lavoratori pubblici”. Attili si riferisce al “demansionamento” e alla “mobilità d’ufficio entro 50 chilometri”. “Questo – dice Attili – conferma quello che stiamo dicendo da anni ovvero che il pubblico impiego sta diventando una sorta di bacino sperimentale di norme punitive nei confronti dei lavoratori da esportare successivamente alle restante parte del mondo del lavoro”. “Tutto – continua il segretario Uilpa – è cominciato con il blocco dei contratti ed è continuato con il demansionamento”.
“NEL PUBBLICO IMPIEGO FATTI PASSI INDIETRO” – “Un passo indietro nel pubblico indietro – aggiunge – già è stato fatto” ma ancora più preoccupante “ed è quello che ci spaventa di più” è “la deriva che sta prendendo il Paese in particolar modo per quanto riguarda il sistema di welfare pubblico e conseguentemente di sicurezza”. Più che “riformismo, idea che Renzi sta cercando di trasmettere al Paese” secondo Attili stiamo assistendo a un vero e proprio “smantellamento”.
“CHIEDIAMO DI ESSERE ASCOLTATI” – “La manovra economica che si profila all’orizzonte – dice il segretario generale della Uilpa – è legata a tagli lineari”. “E’ un governo che non ha idee – aggiunge – quello che noi diciamo però è proprio questo: se voi non avete idee prendete le nostre. Insieme a Cgil e Cisl – continua Attili – abbiamo presentato alcuni giorni prima della riforma, una proposta di riforma della Pubblica amministrazione seria, organica e articolata in cui individuavamo alcuni istituti da andare a correggere immediatamente per trovare e liberare risorse per il Paese”. Ma tuttavia, aggiunge con un pizzico di amarezza Attili: “Non siamo stati ascoltati perché questo è un governo che non ascolta e per il quale il confronto non esiste”. “Quello che noi chiediamo al governo è semplicemente di essere ascoltati come si faceva una volta. Anche una volta i sindacati venivano ascoltati dalla politica e poi la politica decideva o meno di prendere in considerazione quello che diceva il sindacato. Noi alla vigilia della riforma Renzi-Madia siamo andati un passo avanti: abbiamo chiesto al governo che ascoltasse non soltanto i rappresentanti dei lavoratori ma i rappresentanti di tutti i soggetti interessati al funzionamento della macchina pubblica. Il governo nella realtà ha tagliato fuori dal confronto i sindacati, i cittadini, i rappresentanti delle imprese: questo è un governo per cui gli enti intermedi non esistono”. “È un governo – conclude Attili – che prende decisioni in maniera unilaterale e cerca di mascherarle dietro una finta veste di democraticità”. (Gil – 10 ott)
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