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P.A. Imprese e Made in Italy. «L’assistenza sanitaria integrativa è fondamentale per i neoassunti» Intervista a Stefano Fricano

Il nuovo ordinamento professionale prevede di rimettere in moto le carriere attraverso le progressioni all’interno e fra le aree. Resta però l’ostacolo della carenza di risorse economiche per la contrattazione decentrata. Qual è la situazione nella sua amministrazione?

 

La situazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy non è negativa.  Fino a oggi abbiamo assistito a due importanti progressioni verticali e due progressioni orizzontali. Quest’ultime hanno coperto il passaggio di circa il 75% degli aventi diritto in soli due anni e si sono concluse nel 2022. Quindi, dal punto di vista delle risorse economiche per la contrattazione decentrata non abbiamo grandi criticità. Rimane solamente il problema dei passaggi in deroga. Una partita che va giocata entro il 31 dicembre del 2024 e dove si sta cercando di trovare la quadra per garantire un numero congruo di passaggi in deroga tra la seconda e la terza area rispetto alla normativa generale.

 

Piano dei fabbisogni, organizzazione degli uffici, lavoro a distanza, formazione: nel suo ente quanto è forte il coinvolgimento del sindacato rispetto alle scelte di programmazione strategica che ricadono sul personale?

 

Su queste tematiche ci aspettiamo maggiore coinvolgimento. Debbo dire che dalla pandemia a oggi c’è stato un confronto serrato sul tema del lavoro a distanza e che il sindacato è stato coinvolto nell’ideazione e nella sperimentazione di nuove forme di telelavoro. Purtroppo, riguardo i fabbisogni, l’organizzazione degli uffici e la formazione, il coinvolgimento è minimo. Per risolvere queste criticità occorre investire. Ma già la mancata centralità dell’OPI (Organismo Paritetico per l’Innovazione) ci mostra che non siamo del tutto pronti. Infatti, questo strumento potrebbe dare grande impulso all’attività di formazione all’interno di un Ministero dove si raggruppano una miriade di competenze diverse. Come UILPA abbiamo voluto formatori interni per svolgere una formazione settoriale e orientare i neoassunti in un’amministrazione complessa come la nostra.

 

L’art. 55 dell’ultimo CCNL ha previsto che le risorse dei sussidi assistenziali siano utilizzate per finanziare varie forme di welfare, tra cui la stipula di polizze per l’assistenza sanitaria integrativa. Da voi come sta procedendo l’attuazione di questa clausola?

 

Purtroppo, non si è ancora affrontato l’argomento nonostante la centralità dell’articolo 55 soprattutto per le giovani leve. Tuttavia, negli ultimi anni è stato fatto molto dal punto di vista del welfare aziendale tramite l’attivazione di convenzioni e polizze che però non hanno nulla a che vedere con l’articolo 55. Forse anche per questo la questione è passata in sordina, ma sono certo che a breve verrà affrontata. L’assistenza sanitaria integrativa è fondamentale anche per i moltissimi vincitori di concorso. Alcuni dei quali però abbandonano la nostra amministrazione per passare in un’altra dove, da questo punto di vista, intravedono condizioni migliori.

 

Che cosa si aspettano dal sindacato – e dalla UILPA in particolare – i giovani che sono da poco entrati a lavorare nella sua amministrazione?

 

Generalmente le richieste principali sono avvicinarsi alla famiglia, perché, a causa dell’inflazione e degli alti costi che si affrontano trasferendosi in una città come Roma, c’è una forte spinta centrifuga. Chiedono poi di avere una formazione specifica e di essere aiutati nei casi di tensioni con la dirigenza. Però, per dirla tutta, il mondo della P.A. non è più conosciuto dai giovani come lo era una volta. Questo crea nei neoassunti un certo disorientamento sia nei confronti dell’amministrazione che del sindacato. E a questo proposito credo che sia noi sia l’amministrazione dovremmo perfezionare la comunicazione destinata alle giovani generazioni.

 

 

Roma, 10 ottobre 2023

A cura dell’Ufficio comunicazione UIL Pubblica Amministrazione

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