Banner

P.A. Giustizia. «Stabilizzare i precari è una battaglia strategica della Uilpa» Intervista a Domenico Amoroso

Domenico Amoroso, Coordinatore generale UILPA Giustizia

Il nuovo ordinamento professionale prevede di rimettere in moto le carriere attraverso le progressioni all’interno e fra le aree. Resta però l’ostacolo della carenza di risorse economiche per la contrattazione decentrata. Qual è la situazione nella sua amministrazione?

 

Il Ministero della Giustizia è rinomato per la sua lentezza. Infatti, sul tema dell’individuazione e applicazione delle famiglie professionali portiamo un tale ritardo da non sapere nemmeno quantificare i fondi a nostra disposizione. Le principali difficoltà sono da attribuire alla complessa organizzazione del nostro Ente e alla pluralità di figure professionali che ne deriva. Ma soprattutto alla carenza di risorse economiche che compromette la contrattazione decentrata. Anche se è consapevole che siamo una delle amministrazioni più povere la politica non si impegna per risolvere il problema.

 

Piano dei fabbisogni, organizzazione degli uffici, lavoro a distanza, formazione: nel suo ente quanto è forte il coinvolgimento del sindacato rispetto alle scelte di programmazione strategica che ricadono sul personale?

 

Non c’è il minimo coinvolgimento. In merito a queste tematiche c’è esclusivamente un confronto informativo tra l’amministrazione e il sindacato perché imposto dalle norme contrattuali. Nel nostro caso specifico c’è il problema della doppia dirigenza per cui i magistrati esercitano una supremazia nei confronti dei dirigenti amministrativi, impedendo a questi ultimi di coinvolgere attivamente il sindacato. Un coinvolgimento indispensabile visto la disorganizzazione in cui versa il Ministero della Giustizia, la mancanza di risorse per la digitalizzazione, la formazione lontana anni luce da un livello adeguato e il sovraccarico lavorativo dei dipendenti causato da riforme governative messe in atto senza personale né strumentazioni (vedi, ad esempio, il caso della Riforma Cartabia).

 

L’art. 55 dell’ultimo CCNL ha previsto che le risorse dei sussidi assistenziali siano utilizzate per finanziare varie forme di welfare, tra cui la stipula di polizze per l’assistenza sanitaria integrativa. Da voi come sta procedendo l’attuazione di questa clausola?

 

Siamo all’anno zero. Non siamo neppure stati informati riguardo la quantificazione dei fondi destinati a questi sussidi. Come sindacato, abbiamo chiesto l’individuazione di queste risorse così come previsto da contratto, ma l’amministrazione non ci ha nemmeno risposto. Per essere franco, non sappiamo nulla. Ci tengono all’oscuro della situazione e senza conoscere l’esatto ammontare dei fondi è difficile elaborare un progetto o, quanto meno, programmare un percorso operativo. Al momento stiamo spingendo affinché siano resi noti gli stanziamenti e si possa attuare l’articolo 55.

 

Che cosa si aspettano dal sindacato, e dalla UILPA in particolare, i giovani che sono da poco entrati a lavorare nella sua amministrazione?

 

Innanzitutto la stabilizzazione. Trasformare il lavoro da determinato a indeterminato è la priorità dei giovani e una battaglia strategica per la Uilpa. Inoltre, dal sindacato i giovani si aspettano anche che li tuteli adeguatamente nei posti di lavoro, affinché non vengano sfruttati negli uffici dove, spesso, sono adibiti a mansioni diverse da quelle per cui sono stati assunti e che non rispecchiano le loro competenze.

 

Grazie al PNRR il Ministero della Giustizia ha goduto di un notevole incremento di assunzioni. Tuttavia, la quasi totalità sono a tempo determinato. Che problemi crea questa situazione?

 

Grossi problemi. Lei deve considerare che parliamo di circa 26.500 unità che vorrebbero essere stabilizzate. Ma probabilmente non sarà possibile per tutti. Questa incertezza causa la fuga dei neoassunti verso altre amministrazioni o altri posti di lavoro, spesso anche prima della scadenza del triennio di contratto a tempo determinato. Si viene così a creare una situazione assurda: la Giustizia investe per formare qualcuno su cui, da lì a breve, non potrà più contare.

 

 

Roma, 2 ottobre 2023

A cura dell’Ufficio comunicazione UIL Pubblica Amministrazione

Sito realizzato
dall’
Ufficio comunicazione UILPA

Contatore siti