Giovedì 7 dicembre dalle ore 9,30 alle 12.30 Fp Cgil, Uil Fpl, Uilpa hanno annunciato un presidio davanti al ministero dell’Economia e delle Finanze (lato XX settembre), a Roma, per dire “basta” alle risorse insufficienti, alle penalizzazioni che continuano a colpire lavoratrici e lavoratori del pubblico impego, ad una legge di Bilancio che continua a tagliare e alla progressiva riduzione dei servizi per i cittadini.
“Le previsioni sui pensionamenti nella P.A. da qui al 2030 – scrivono i sindacati – ci dicono che oltre 700.000 persone andranno in pensione nelle amministrazioni pubbliche. Di queste 120.000 nel Comparto delle Funzioni centrali come Ministeri, Agenzie fiscali, Enti pubblici, 220.000 negli Enti Locali come Regioni e Autonomie Locali, IPAB, Camere di Commercio, 240.000 nel Comparto della Sanità, segnatamente Sanità pubblica, privata, Medici e Dirigenti SSN, Professioni sanitarie, Salute mentale, Dirigenza STPA, -140.000 nel Comparto sicurezza e difesa, Soccorso pubblico e nel Comparto autonomo, con effetti devastanti sull’accesso e la qualità dei servizi pubblici resi ai cittadini, sul diritto alla salute, all’assistenza, ai servizi educativi e scolastici. Di contro – si legge ancora in una nota – il governo continua a tagliare, da ultimo 600 milioni anche agli Enti locali, e a non ascoltare il sindacato confederale, scegliendo di non assicurare nella legge di bilancio 2024 lo stanziamento delle risorse economiche necessarie a garantire le assunzioni nella P.A. Inflazione a due cifre, mancato adeguamento dei salari, mancata soppressione dei tetti di spesa al personale e dei vincoli per il salario accessorio, nessun rifinanziamento delle risorse economiche necessarie a completare la riqualificazione del personale: sono solo alcuni dei motivi che ci spingono a manifestare”.
“Dopo la straordinaria partecipazione dei lavoratori agli scioperi generali messi in campo dalle confederazioni sindacali CGIL e UIL e dalle categorie FP CGIL e UILP<A e FPL, la nostra mobilitazione continuerà. Noi – assicurano – non ci fermiamo: continueremo a difendere pubblicamente diritti e legittime aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori e a manifestare contro una legge di bilancio incapace di dare risposte adeguate al mondo del lavoro, alle persone e alla costruzione di un futuro migliore per il nostro Paese”, concludono.