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P.A. Difesa. «Welfare 2024. Capitoli di bilancio separati per personale civile e militare» Intervista a Carmela Cilento

Carmela Cilento - Coordinatrice Nazionale UILPA Difesa

Il nuovo ordinamento professionale prevede di rimettere in moto le carriere attraverso le progressioni all’interno e fra le aree. Resta però l’ostacolo della carenza di risorse economiche per la contrattazione decentrata. Qual è la situazione nella sua amministrazione?

 

Drammatica. Nel primo incontro con l’amministrazione abbiamo espresso la volontà di attuare le progressioni tra le aree secondo i tempi e le risorse previsti dal contratto. Per farlo però si devono risolvere due grandi problemi. Innanzitutto, va rivisto il piano di reclutamento fatto dall’amministrazione dato il ritardo nelle assunzioni e l’inefficacia dei concorsi. Per esempio, per il concorso di assistente meccanico si è riusciti a coprire circa il 10% dei 90 posti disponibili. Poi devono essere ristabiliti gli stanziamenti per l’alimentazione del Fondo risorse decentrate poiché non solo non vengono retribuiti i premi lavorativi, ma anche prestazioni come la reperibilità, i turni di notte e così via.

 

Piano dei fabbisogni, organizzazione degli uffici, lavoro a distanza, formazione: nel suo ente quanto è forte il coinvolgimento del sindacato rispetto alle scelte di programmazione strategica che ricadono sul personale?

 

Se potessero non ci coinvolgerebbero affatto. Ma grazie alla tenacia del sindacato riusciamo a farci valere anche su questo fronte. Per esempio, abbiamo dotato il lavoro a distanza di una regolamentazione di ampio respiro per favorirne la diffusione nel Ministero della Difesa. Diffusione non facile perché il 95% della nostra amministrazione è composta da militari che per cultura tendono ad esigere che il personale sia fisicamente presente. Così l’idea dello smart working fa fatica ad essere accettata. Anche per questo abbiamo messo la formazione al centro dei nostri programmi perché riteniamo che possa contribuire a far cambiare una certa mentalità.

 

L’art. 55 dell’ultimo CCNL ha previsto che le risorse dei sussidi assistenziali siano utilizzate per finanziare varie forme di welfare, tra cui la stipula di polizze per l’assistenza sanitaria integrativa. Da voi come sta procedendo l’attuazione di questa clausola?

 

C’è un confronto molto serrato perché il capitolo di bilancio del welfare destinato al personale civile è legato a quello del benessere del personale militare. Quindi, è sempre stato difficile esigere una forma di welfare integrativo che non dipendesse dalla volontà, dalla disponibilità e dai fondi del singolo dirigente. Tuttavia, con questo contratto abbiamo cambiato la situazione. A partire dal 2024 sarà istituito un capitolo di bilancio dove confluiranno tutti i fondi per il welfare del personale civile e sapremo con certezza quanto, come e dove investire. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria integrativa dovremo aspettare di conoscere i fondi a disposizione prima di fare valutazioni.

 

Che cosa si aspettano dal sindacato – e dalla UILPA in particolare – i giovani che sono da poco entrati a lavorare nella sua amministrazione?

 

Intanto c’è da dire che nell’ultimo periodo la nostra amministrazione ha reclutato pochissimi giovani. Comunque sia, tra quei pochi mi è capitato di conoscere ragazzi con percorsi di studio importanti che legittimamente intendono crescere all’interno dell’amministrazione. Ovviamente i neoassunti si aspettano dal sindacato di essere tutelati nei loro diritti. Ma c’è ancora un grande lavoro di conoscenza reciproca da fare. Un lavoro che faremo insieme e che sono certa darà i suoi frutti.

 

 

Roma, 6 ottobre 2023

A cura dell’Ufficio comunicazione UIL Pubblica Amministrazione

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