La definizione di economia informale dell’OIL ricomprende tutte le attività economiche di lavoratori e unità economiche che — de jure o de facto — non sono coperte in tutto o in parte da accordi formali. All’interno di questa definizione si colloca quella di lavoro informale, svolto in unità economiche che operano sia nell’economia informale che formale. Essa si riferisce al lavoro remunerato che non è assoggettato alla legislazione o alla pratica del lavoro, alle imposte sul reddito, alla disciplina della previdenza e protezione sociale e che non riconosce il diritto a determinate prestazioni lavorative (p.e. diritto di preavviso in caso di licenziamento, indennità di fine rapporto, congedo annuale retribuito e/o congedo malattia retribuito). Anche il lavoro non remunerato svolto in un’impresa produttrice di reddito rientra nella definizione di lavoro informale.
Il settore del lavoro domestico è caratterizzato da un’alta incidenza del lavoro informale. A livello globale, più di otto lavoratori/trici domestici/che su dieci operano nell’economia informale: il doppio rispetto alla media dei lavoratori informali degli altri settori economici. In Europa, si stima che oltre un terzo del lavoro domestico sia non dichiarato. La tendenza ad una concentrazione significativa del lavoro informale nel settore domestico si conferma anche in Italia dove più di uno su due lavoratori/trici ha un rapporto di lavoro informale, rispetto a circa uno su quattro nel settore dell’agricoltura, silvicultura e pesca che è solitamente esposto ad alti tassi di lavoro informale.