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Ministero della Cultura. «Molti dipendenti non conoscono il ruolo e le mansioni dei delegati RSU». Intervista a Luisa Canonico

Luisa Canonico

Come giudica la sua esperienza come delegato RSU?

 

Positivamente. Da quando nel 2017 sono diventata RSU ho acquisito una visione d’insieme perché mi sono relazionata con maggior intensità coi colleghi e con l’amministrazione. Dialogando con tutti i colleghi, anche e soprattutto quelli fuori dalla mia area di competenza, ho compreso più a fondo i problemi che affliggono gli uffici e i singoli lavoratori. Ho testato le possibilità e i paletti posti al sindacato scoprendo quanto il dialogo con un delegato RSU possa influire sulle scelte dell’amministrazione e sul benessere dell’ufficio. Grazie a questa esperienza ha migliorato le mie capacità relazionali e sono molto cresciuta sul piano sindacale.

 

Nella sua realtà lavorativa l’amministrazione rispetta il ruolo e le funzioni della RSU stabiliti nel CCNL?

 

Sì, rispetto al passato la situazione è di gran lunga migliorata. Sulla base della mia esperienza posso dire che molto dipende dal tipo di dirigenza con cui ci si trova a mediare. Se prevale la prevaricazione e la mancanza di confronto il clima è teso. Oggi, a differenza di quando ho iniziato, c’è un clima disteso garantito dai frequenti incontri tra noi e l’amministrazione. Ovviamente ci sarebbero grandi margini di miglioramento se solo potessimo discutere delle materie sottratte alla contrattazione, come per esempio l’organizzazione degli uffici.

 

I suoi colleghi vedono la RSU come uno strumento efficace per risolvere i loro problemi?

 

Sì, anche se devo ammettere che nei periodi di relativa calma la figura del delegato RSU viene data un po’ per scontata. Intendo dire che talvolta non si riconosce il lavoro che c’è dietro i risultati ottenuti. Credo che questo fenomeno dipenda, da un lato, da qualche deficit di comunicazione da parte di noi delegati e, dall’altro, dal fatto che molti dipendenti non conoscono il ruolo e le mansioni dei delegati RSU. Mansioni che vanno dal contrattare con la dirigenza, all’ascoltare i problemi dei colleghi, fino a consigliarli su cosa è meglio fare e non fare. In estrema sintesi, il delegato RSU orienta il lavoratore sul rispetto dei diritti e dei doveri e sull’applicazione del CCNL.

 

Manca circa un anno alle prossime elezioni RSU: si candiderà di nuovo? 

 

In realtà vorrei passare il testimone, soprattutto a quei colleghi che inizialmente non partecipavano alla vita sindacale. Infatti, essa era svolta prevalentemente dagli assistenti alla vigilanza, che per tradizione costituivano la maggioranza dei dipendenti e potevano contare su un consenso più ampio, mentre altre figure, come ad esempio i funzionari, si dedicavano meno all’attività sindacale perché magari impegnati sul territorio. Nel tempo questo processo ha minato la coesione fra lavoratori, anche se oggi sono evidenti i segni di discontinuità con il passato. Io vorrei coinvolgere tutte le tipologie lavorative nell’ambito sindacale per far sì che ci sia l’unità necessaria a raggiungere gli obbiettivi prefissati.

 

Roma, 6 maggio 2024

 

Luca Colafrancesco, Ufficio comunicazione Uilpa

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