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P.A. Istruzione e Università. «I neoassunti chiedono alle amministrazioni maggiore dinamismo» Intervista ad Alessandra Prece

Alessandra Prece, Coordinatrice Nazionale UILPA MUR e MIM

Il nuovo ordinamento professionale prevede di rimettere i  le carriere attraverso le progressioni all’interno e fra le aree. Resta però l’ostacolo della carenza di risorse economiche per la contrattazione decentrata. Qual è la situazione nelle due amministrazioni che lei segue?

 

Il problema non è tanto quello delle risorse quanto la situazione degli organici. Intendo dire che a rigor di logica le risorse dovrebbero esserci, ma sarebbero immediatamente insufficienti se le piante organiche venissero completate. Per quanto riguarda il Ministero dell’Università e della Ricerca la situazione è drammatica: abbiamo una carenza di personale che si aggira intorno al 45%. Abbiamo poi un problema di squilibrio tra le varie aree. Consideri che concorsi espletati senza avere alle spalle una programmazione degli organici hanno saturato la terza area provocando una contrazione di personale nella prima e nella seconda. Per quanto riguarda il Ministero dell’Istruzione non hanno ancora quantificato la distribuzione dei posti per le diverse aree, ma il margine di intervento è superiore perché la carenza d’organico in alcuni territori è di gran lunga maggiore rispetto al Ministero dell’Università e della Ricerca.

 

Piano dei fabbisogni, organizzazione degli uffici, lavoro a distanza, formazione: nel suo ente quanto è forte il coinvolgimento del sindacato rispetto alle scelte di programmazione strategica che ricadono sul personale?

 

Al Ministero dell’Istruzione il coinvolgimento è puramente informativo. Come UILPA sui fabbisogni e l’organizzazione del lavoro ci scontriamo con una amministrazione rigidissima. Nonostante ciò, tentiamo di smuoverla su criticità come la carenza d’organico nelle regioni del Nord o sul tema delle agevolazioni sulla mobilità per i vincitori di concorsi. Tuttavia, dopo più di un anno, ancora non siamo arrivati a un accordo. Abbiamo anche provato a chiedere concorsi a livello regionale e la risposta è stata una grassa risata. Come se non bastasse abbiamo un problema culturale relativamente al lavoro agile: viene visto come una vacanza. Per non parlare di lavoro a distanza e coworking che non vengono nemmeno presi in considerazione. Al Ministero dell’Università invece il confronto è diverso e più regolare.

 

L’art. 55 dell’ultimo CCNL ha previsto che le risorse dei sussidi assistenziali siano utilizzate per finanziare varie forme di welfare, tra cui la stipula di polizze per l’assistenza sanitaria integrativa. Da voi come sta procedendo l’attuazione di questa clausola?

 

Non procede né al Ministero dell’Università né a quello dell’Istruzione. Su questo tema siamo decisamente in ritardo perché i CUG, Comitati Unici di Garanzia, di entrambe le amministrazioni sono stati recentemente istituiti e quindi ancora in fase di rodaggio. Nel tempo una qualche tipologia di convenzione è stata stipulata ma sicuramente non ai sensi dell’articolo 55 del CCNL. Questa tematica è una delle mie priorità è farò in modo che venga affrontata, assieme alla rimodulazione dell’accordo sul lavoro agile.

 

Che cosa si aspettano dal sindacato – e dalla UILPA in particolare – i giovani che sono da poco entrati a lavorare nella sua amministrazione?

 

Da un lato, si aspettano di essere sostenuti nella soluzione dei loro problemi pratici e il principale è il riavvicinamento alla famiglia; dall’altro, di essere accompagnati in un percorso che valorizzi le loro qualifiche, spesso molto alte. Insomma, sono giovani dinamici, non abituati ai tempi lunghi della burocrazia italiana.  Infatti, chiedono al sindacato di sollecitare le amministrazioni per le progressioni e i concorsi. Per quello che ho potuto vedere i giovani che entrano nella P.A. hanno voglia di fare, ma chiedono di essere premiati senza aspettare decenni. Gli si può dare torto?

 

 

Roma, 8 ottobre 2023

A cura dell’Ufficio comunicazione UIL Pubblica Amministrazione

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