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MEF. Acqua azzurra, acqua chiara

Guardando la realtà di alcune strutture del MEF ci ritornano in mente le note di “Acqua azzurra, acqua chiara”, una bellissima canzone del passato. Ogni anno, il 22 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Acqua, istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite con lo scopo di ricordare l’importanza di tale elemento per la sopravvivenza della specie.

 

Scontato direte voi. Chi potrebbe negare tale lapalissiana affermazione?

 

Eppure, al MEF, l’Amministrazione continua a negare l’erogazione dell’acqua ai propri dipendenti trasferiti nella sede di Largo di S. Susanna. A distanza di un mese dal frettoloso e temerario trasferimento nei locali anzidetti, ai lavoratori viene ancora impedito la fruizione dell’acqua potabile. Non ci si è ancora attivati con distributori e quant’altro… Benché ci abbiano fatto credere che la struttura fosse green, sostenibile e innovativa non hanno pensato ad attivare, con ACEA, neanche una casa dell’acqua, per distribuire gratuitamente acqua potabile, liscia e frizzante, a tutto il personale. Non si chiedevano i miracoli… e quindi… non ci resta che piangere!

 

Ricordiamo a coloro che hanno attestato la sicurezza e l’agibilità lavorativa della sede che il D. Lgs. 81/08 stabilisce che nei luoghi di lavoro deve essere messa a disposizione dei lavoratori acqua in quantità sufficiente, tanto per uso potabile quanto per potersi lavare. Per la provvista, la conservazione e la distribuzione dell’acqua devono osservarsi scrupolosamente le norme igieniche atte ad evitarne l’inquinamento e ad impedire la diffusione di malattie.

 

Giova anche rammentare che, se entro pochi giorni le richieste non saranno soddisfatte, i lavoratori si possono rivolgere agli organi di vigilanza territoriali (Asl).

 

I lavoratori lo sanno già, ma ricordiamo all’Amministrazione che la UIL ha già richiesto a giugno 2023 (quando si è cominciato a vociferare di trasferimento), a luglio 2023, a dicembre 2023 e a gennaio 2024, che la sede fosse idoneamente attrezzata dal punto di vista della sicurezza e del benessere organizzativo dei lavoratori.

 

Il tempo è oramai scaduto. In assenza di interventi immediati, provvederemo pertanto a presentare denuncia alle competenti autorità.

 

Roma, 12 febbraio 2024

 

Il Coordinamento