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Lavoro Europeo. Pnnr: togliere il freno a mano e accelerare riforme e investimenti

di Ivana Veronese – Segretaria confederale Uil

Sono 45 gli obiettivi (milestone) da raggiungere entro il 30 giugno per ottenere dall’Unione Europea la seconda tranche dei finanziamenti da 24,1 miliardi di euro. All’indomani dell’elezione del Presidente della Repubblica, il Consiglio dei Ministri ha effettuato il “check up” sullo stato di avanzamento dei progetti, riforme e investimenti. Mancano ancora cinque mesi, ma gli obiettivi sono complessi, con varie fasi di sviluppo e spesso i progetti hanno una “governance multilivello” (Ministeri, Enti Territoriali).

E se, a seguito del check up operato dal Governo, dei 45 obiettivi, 19 di essi sono quasi vicini alla meta, ve ne sono 22 che hanno bisogno di un cambio di passo e 4 invece che presentano forti criticità. Come abbiamo più volte segnalato per attuare il Pnrr serve rendere efficiente ed efficace la macchina pubblica dello Stato, con un piano di rigenerazione amministrativa che porti ad assumere personale e a qualificare chi è già in servizio. Servono tecnici specializzati dappertutto: dai Ministeri alle Regioni, passando per i Comuni. La riforma per velocizzare i concorsi c’è, ma va attuata.

Siamo di fronte a una sfida: come coniugare investimenti e riforme in progetti programmati a breve e medio termine. Siamo consapevoli della grande opportunità che rappresentano le risorse della Next Generation EU: sono una grande occasione per ridisegnare un Paese diverso, più giusto ed equo, per ridurre le disuguaglianze e i divari territoriali, non solo tra Nord e Sud, ma anche tra centro e periferie e tra aree urbane e aree interne.

È l’occasione per far ripartire il benessere economico, sociale e occupazionale e assicurare la coesione nazionale. Abbiamo la responsabilità di restituire speranza e futuro ai nostri giovani, alle lavoratrici e ai lavoratori, ai pensionati e alle pensionate. Sollecitiamo, quindi, il Governo, le Regioni, gli Enti Locali a fare presto e a dare una forte accelerata alla macchina preposta all’attuazione del Pnrr.

Per questo, per usare bene le risorse, occorre rafforzare il dialogo sociale a tutti i livelli sia nazionale che locale, perché il Pnrr appartiene a tutti gli italiani, come affermato qualche giorno fa dal Presidente del Consiglio Draghi e, quindi, è un piano che appartiene al Paese, alle lavoratrici e ai lavoratori, ai giovani, alle donne e agli anziani. Noi siamo pronti a fare, come sempre, la nostra parte e come Uil abbiamo ideato uno strumento, “Pnrr: Diario di Bordo”, con notizie flash sull’attuazione del piano, consapevoli che anche l’informazione, la comunicazione e la condivisione giocano un ruolo decisivo in questa partita.

Tratto da “Lavoro Europeo”, giovedì 24 febbraio 2022

 

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