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Lavoratori interinali Ministero dell’Interno. Quando  il lavoro precario può mettere a rischio anche la Sicurezza

Il lavoro precario è un male che il Sindacato Confederale ha sempre deprecato per tutti i rischi ad esso connessi, perchè riverberano inevitabilmente sulla qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie.

Ormai da troppo tempo, il lavoro precario è diventato un modo per sopperire ad esigenze lavorative cosiddette temporanee ma che in realtà di temporaneo non hanno proprio nulla, questo è il caso dei precari nel mondo della Pubblica Amministrazione, che vengono utilizzati per sopperire alle mancanze di risorse umane delle diverse articolazioni dei pubblici uffici.

E però, quando a causa del lavoro precario, oltre a mettere a rischio i progetti di vita di tantissimi lavoratori, si mette anche a rischio la sicurezza dei cittadini, allora si può ben dire che siamo all’apoteosi del fallimento politico, e sì, perché ciò che sta accadendo all’interno del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, rischia seriamente di mettere a rischio la sicurezza pubblica.

Ed è proprio questo che il Segretario Generale della UILPA Sandro Colombi e il Segretario Generale dell’U.S.I.P. Vittorio Costantini vogliono oggi denunciare pubblicamente, in quanto 1400 lavoratori interinali, distribuiti nelle varie Questure e Prefetture  d’Italia, e più nello specifico 400 lavoratori presso gli Uffici di Immigrazione delle Questure, 200 lavoratori presso le Commissioni Nazionali e Territoriali per il riconoscimento dello stato di rifugiato, 800 lavoratori presso gli sportelli unici per l’immigrazione legati alla sanatoria, rischiano di non vedersi rinnovato il contratto di lavoro.

E’ doveroso ricordare che si tratta di lavoratori che svolgono un servizio molto importante insieme agli operatori della Polizia di Stato, ognuno per parte di competenza, nella gestione del controllo e regolarizzazione degli stranieri per mezzo del rilascio dei permessi di soggiorno, dei ricongiungimenti familiari, delle richieste di asilo, delle commissioni rifugiati, della gestione della sanatoria e della quota flussi, insomma siamo in presenza di una risorsa umana ormai diventata fondamentale per il Dipartimento di Pubblica Sicurezza.

Ebbene ribadire, infatti,  che senza questi lavoratori c’è il serio rischio di un grave ingolfamento di tutti gli uffici che trattano la materia degli immigrati e dei profughi, ciò perché chiaramente gli operatori di Polizia, impegnati  anche nei loro compiti di istituto, come ad esempio la gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica, le operazioni investigative, e quant’altro, non potranno mai adempiere con continuità tutto il lavoro legato all’emergenza immigrati.

E se pensiamo all’attuale momento storico, in cui il teatro di guerra in Ucraina appalesa tutta la drammaticità di una catastrofe umanitaria, è di chiara evidenza  che  compromettere l’operato degli uffici delle Questure e delle Prefetture  che si occupano di immigrazione, a causa di problemi tecnici giuridici derivanti da pasticci burocratici, lascia davvero basiti.

Sarà bene che le Istituzioni politiche si rendano conto della gravità della situazione, perché così facendo non solo si mette a repentaglio l’impianto di sicurezza del Paese,  ma oltretutto si continua calpestare il sacrosanto diritto al lavoro di migliaia di persone.

Il Ministero dell’Interno non assume personale civile da tanto tempo,  è arrivato il momento di cominciare a programmare un concreto piano di assunzioni a tempo indeterminato, di guisa che le Prefetture e le Questure d’Italia possano contare, in modo continuativo, sulla professionalità di tutti questi lavoratori che, peraltro, negli anni hanno  acquisito specifiche competenze di cui sarà molto difficile farne a meno.

Non c’è più tempo per aspettare, il Governo deve quindi impegnarsi concretamente per garantire continuità lavorativa a questi lavoratori, sarà questo l’unico modo per mettere in sicurezza l’operato di uffici nevralgici delle Prefetture e delle Questure del nostro Paese, nonché per restituire dignità e serenità lavorativa a questi operatori che da anni servono con dedizione lo Stato.           

Roma, 17 marzo 2022

Sandro Colombi, Segretario generale UILPA

Vittorio Costantini, Segretario generale U.S.I.P.

 

Comunicato in pdf