“La storia si ripete! Ogni qualvolta si parla di rinnovi contrattuali, si scatena la pubblicità regresso del pubblico impiego.” Lo afferma in una nota il Segretario Generale della UILPA, Nicola Turco, aggiungendo: “Giornali, web e televisioni iniziano il bombardamento mediatico sulle cattive abitudini del travet, con l’evidente intento di imprimere nell’immaginario collettivo la figura del dipendente pubblico disonesto e fannullone”.
“Ovviamente – spiega Turco – tali mistificazioni traggono spesso lo spunto dai pensamenti dei rappresentanti della classe politica, artatamente elucubrati per gettare discredito su una categoria di lavoratori, che si vorrebbe inchiodare a vita sulla croce della latenza contrattuale. Ed, in tale direzione, si inquadrano le dichiarazioni del Ministro Madia che, in piena vertenza per il rinnovo dei contratti per i lavoratori del pubblico impiego, si è preoccupata di dare ampio risalto alla necessità di provvedere al licenziamento dei dipendenti che falsificano le presenze, fattispecie che, peraltro, è già regolamentata dalle norme di legge e dalla disciplina contrattuale riguardanti il rapporto di lavoro pubblico. D’altro canto, il Ministro ha spezzato una lancia nei confronti dei dipendenti pubblici invitando a superare i luoghi comuni del fannullonismo generalizzato”.
Prosegue Turco: “Noi questo lo diciamo da tempo! I dipendenti, che per vari motivi sono sotto accusa in tutta la Pubblica Amministrazione, costituiscono circa lo 0,2% dell’intera platea dei lavoratori, una percentuale fisiologica in tutto il mondo del lavoro ed appare assolutamente scorretto rendere protagonisti tali casi e non parlare mai del lavoro svolto quotidianamente dal rimanente 99,8% degli operatori! Ma in un clima come questo, in cui si disputa sul rinnovo contrattuale, ogni pretesto è buono per giocare al ribasso, compresa la disconoscenza rispetto alle norme che disciplinano il licenziamento dei lavoratori del pubblico impiego”.
“In tale contesto – incalza Turco – prendiamo atto invece che la Corte dei Conti, nel corso dell’audizione al Senato sul ddl di stabilità 2016, nel rilevare che la scelta di politica economica effettuata dal Governo lascia sullo sfondo dei nodi irrisolti, tra cui quello dei contratti pubblici, ha osservato che i rinnovi contrattuali avrebbero dovuto garantire un fisiologico incremento dei trattamenti spettanti ed attuare un riequilibrio complessivo della retribuzione, rammentando anche che i costi relativi a tali rinnovi erano stati stimati dalla stessa Corte in circa 2 miliardi di euro per il 2016 e 5 miliardi a regime, a fronte dei quali vengono stanziate invece risorse che, di fatto, sono equivalenti alla sola corresponsione dell’indennità di vacanza contrattuale”.
“Pertanto, dopo le quantificazioni effettuate dalla Ragioneria generale e dall’Avvocatura generale dello Stato, anche la magistratura contabile interviene sulla questione contratti, ribadendo le stime già a suo tempo fornite al riguardo. Non siamo quindi noi Sindacato ad affermarlo! Dunque – conclude il Segretario generale della UILPA – sarebbe il caso che il Governo tenga ben presenti tali indicazioni nell’affrontare la delicata partita dei rinnovi contrattuali”.
In allegato il comunicato stampa.