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Istat. Laureati italiani, permane il divario con la UE

L’Italia resta indietro, e lo è di molto, guardando al livello di istruzione. A soffrire è l’intera penisola, seppur con alcune differenze, confermando un gap ampio con il resto d’Europa: il nostro Paese è al penultimo posto Ue per quota di 25-34enni in possesso di un titolo di studio terziario (diploma di tecnico superiore, diploma accademico, laurea o dottorato di ricerca).
Eppure, il livello di istruzione è un fattore importante per la partecipazione al mercato del lavoro.

 

Una panoramica sui laureati italiani

In Italia, nel 2021, i 30-34enni in possesso di un titolo di studio terziario sono il 26,8%, una percentuale nettamente inferiore alla media Ue27, che raggiunge il 41,6%. Parliamo di una quota che, negli ultimi anni, è rimasta pressoché invariata, quando invece l’obiettivo europeo è raggiungere il 45% entro il 2030 nella classe 25-34 anni, come definito nella risoluzione del Consiglio sul “Quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione”.

 

Differenze territoriali e di genere nel livello di istruzione

Guardando ai territori, il l Mezzogiorno risulta particolarmente svantaggiato: è laureato un giovane su cinque (20,7%), contro tre giovani su dieci nel Centro e nel Nord (30%).

Il divario con l’Europa, che pure riguarda entrambi i sessi, è più marcato per gli uomini rispetto alle donne: in Italia possiede un titolo terziario il 20,4%, dei giovani – contro una media Ue del 36,3% – e il 33,3% delle giovani, a fronte di una media europea del 47%.

 

Le ragioni del gap con l’Europa

Le ragioni di un gap che appare difficile da colmare sono molteplici. Una di queste si può individuare nella disponibilità limitata di corsi terziari di ciclo breve professionalizzanti, erogati dagli Istituti Tecnici Superiori, che sono invece particolarmente diffusi in molti paesi europei, ad esempio in Francia e Spagna, dove rappresentano una fetta considerevole dei titoli terziari conseguiti.

Il contesto familiare è un altro fattore associato al conseguimento di un titolo di studio ed è determinante per il raggiungimento di più elevati livelli di istruzione. Nelle famiglie con almeno un genitore diplomato, infatti, la quota di figli 30-34enni in possesso di un titolo terziario si ferma al 39,3%, mentre sale al 70,1% quando almeno un genitore è laureato.

Eppure, l’istruzione premia e la laurea non è solo un pezzo di carta A confermarlo è il tasso di occupazione dei giovani laureati di 30-34 anni che supera di oltre 12 punti quello dei coetanei diplomati.

 

Per saperne di più:
leggi il Report completo su livelli di istruzione e ritorni occupazionali

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