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Inps. Osservatorio su lavoratori dipendenti e indipendenti: dati 2021

È stato pubblicato l’Osservatorio statistico su lavoratori dipendenti e indipendenti, che integra i dati relativi a tutti gli assicurati presso le diverse gestioni previdenziali INPS, sia dipendenti che autonomi. Restituisce quindi una rappresentazione unitaria dell’“universo INPS” dei lavoratori, pari a oltre il 95% del totale degli occupati regolari in Italia.

Le categorie di lavoratori considerate sono 13, di cui:

  • quattro afferenti al lavoro dipendente: dipendente privato, dipendente pubblico, operaio agricolo, lavoratore domestico;
  • quattro afferenti al lavoro indipendente: artigiano, commerciante, agricolo autonomo, prestatore di lavoro occasionale (anche tramite il Libretto Famiglia);
  • cinque sono articolazioni dei parasubordinati (iscritti contribuenti alla Gestione Separata): professionista non iscritto a una cassa previdenziale autonoma, amministratore, collaboratore (coordinato e continuativo), post laurea (i dottorandi e gli specializzandi in medicina), altro collaboratore.

Nel 2021 il numero di lavoratori dipendenti e indipendenti è risultato pari a 25.774.000, in leggera crescita rispetto al 2020 (+0,5%). Più consistente è la crescita rispetto al 2019 (anno pre-pandemia) con +226.000 lavoratori (+0,9%).

L’andamento dell’occupazione a livello di posizione prevalente è molto diversificato: il lavoro indipendente classico (artigiani, commercianti e autonomi agricoli) continua nel lento trend di contrazione, con gli artigiani che tra il 2019 e il 2021 perdono oltre 35mila unità (-2,3%), i commercianti quasi 50mila (-2,5%) e gli agricoli autonomi circa 7mila lavoratori (-1,7%).

Il lavoro dipendente privato torna a crescere nel 2021 dopo la contrazione registrata nel 2020 a causa della pandemia. Rispetto al 2019 si osserva un incremento del +0,9%: si tratta dello stesso incremento percentuale dei dipendenti pubblici. Più accentuato risulta l’incremento dei lavoratori domestici rispetto al 2019 (+10,9%). Prosegue il trend in diminuzione degli operai agricoli che perdono oltre 32mila lavoratori tra il 2019 e il 2021 (-3,5%).

L’andamento dei parasubordinati, nel complesso, sia senza partita IVA (collaboratori, dottorandi, amministratori, ecc.) sia con partita IVA (professionisti senza Cassa previdenziale), è in crescita tra il 2019 e il 2021 (+7,4%), crescita dovuta soprattutto all’incremento dei professionisti (+10,3%) e degli amministratori (+22,5%), mentre le collaborazioni sono in leggera contrazione.

Il reddito medio annuo (a prescindere dalla durata della prestazione) nel 2021 ammonta a poco più di 23.000 euro.

A questo importo si allinea anche il reddito medio dei dipendenti nel settore privato. Al di sopra troviamo solo i lavoratori della Gestione Separata con compiti amministrativi (amministratori, sindaci, revisori, ecc.), con circa 50.000 euro e i dipendenti pubblici con poco più di 33.000 euro. Molto più bassi risultano i redditi medi di autonomi agricoli (12.700 euro), operai agricoli (8.700 euro), lavoratori domestici (7.400 euro), mentre in coda si trovano i prestatori di lavoro accessorio (poco più di 1.000 euro di reddito medio annuo).

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