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INPS. Osservatorio Pensioni decorrenti nel 2022 e primo semestre 2023: i dati

È stato pubblicato l’Osservatorio di monitoraggio dei flussi di pensionamento riguardante i trattamenti liquidati, fino al 2 luglio 2023 con decorrenza nel 2022 e nel primo semestre del 2023, dalle seguenti gestioni:

 

  • Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD);

 

  • Coltivatori diretti, mezzadri e coloni;

 

  • Artigiani e commercianti;

 

  • Gestione Dipendenti Pubblici (GDP);

 

  • Lavoratori parasubordinati;

 

  • Assegni sociali.

 

Sia per il 2022 che per il 2023 i requisiti delle pensioni di vecchiaia prevedono una età minima di accesso pari a 67 anni, per entrambi i sessi e i settori lavorativi dipendenti privati e autonomi, mentre i requisiti della pensione anticipata sono 41 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini, indipendentemente dall’età.

 

Ulteriori possibilità di uscita anticipata sono offerte dalla Quota 102 per chi compie almeno 64 anni di età e maturi almeno 38 anni di anzianità̀ contributiva nel 2022, Quota 103 per chi abbia compiuto 62 anni di età e maturato 41 di contributi entro il 31.12.2023, Opzione donna prorogata per il 2022 e 2023 e i canali di uscita per i lavoratori precoci e per gli addetti a mansioni gravose e a lavori usuranti.

 

I DATI

 

In tutte le gestioni, ad eccezione degli Assegni Sociali, si registra un numero più basso di liquidazioni di pensioni nel primo semestre del 2023 rispetto al primo semestre del 2022.

 

Dall’analisi degli indicatori statistici si osserva che:

 

  • il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nel primo semestre 2023 è diminuito di 2 punti percentuali rispetto al precedente anno, risultando pari al 22%;

 

  • le pensioni anticipate rispetto a quelle di vecchiaia, in tutte le gestioni risultano più basse nel primo semestre 2023 rispetto all’anno 2022, attestandosi al 16% in più rispetto a quelle di vecchiaia;

 

  • la percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta, nel primo semestre 2023, un valore inferiore a quello del 2022, attestandosi al 117% (128% nel 2022);

 

  • il peso percentuale delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta pressoché invariato (59% nel 2022 e 56% nel primo semestre 2023).