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Colombi. Indennità di vacanza al posto del contratto

Apprendiamo dal MEF che dal 1° aprile e fino al 30 giugno prossimo le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego riceveranno in busta paga un faraonico aumento pari allo 0,30% dello stipendio tabellare.

Si tratta della cosiddetta “indennità di vacanza contrattuale” prevista dall’art. 47bis del decreto 165, che scatta automaticamente quando i contratti collettivi non vengono rinnovati. E che dovrebbe servire a proteggere le retribuzioni dei lavoratori nelle more dei rinnovi contrattuali.

Tutto molto bello.Peccato che in una congiuntura economica come quella attuale un provvedimento del genere assomiglia più a un palliativo che a una tutela dei salari

C’è qualcuno al governo che, oltre a occuparsi di aumentare le spese per le armi, si ponga il problema di garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori? 

C’è qualcuno che saprebbe spiegarci per quale oscuro motivo il nuovo CCNL Funzioni Centrali non è ancora arrivato alla sottoscrizione definitiva dopo tremesi dalla firma dell’ipotesi di accordo all’ARAN?

Si rendono conto che in soli  90 giorni l’inflazione galoppante si è già mangiata gli aumenti previsti, sui quali avevamo speso nove mesi di faticose trattative?Quale sarebbe la tutela retributiva per un dipendente che guadagna 1.400 euro medi in busta paga?

Da oggi, per consolarci, ci mettono in tasca una manciata di spiccioli  fino al 30 giugno. Ma come è calcolata questa indennità? Quando abbiamo rinnovato il contratto, l’inflazione non arrivava al 2%, oggi viaggia probabilmente intorno al 6,5% ad essere ottimisti.

Sembra uno scherzo, se non fosse tutto vero.

Allora, i casi sono due. O si cambiano le regole sull’indennità di vacanza contrattuale elevandola nettamente rispetto ai 10-15 euro attuali, oppure si provvede alla firma definitiva del CCNL e si distribuiscono ai lavoratori i loro soldi già stanziati nelle ultime leggi finanziarie e ancora chiusi nei forzieri governativi.

Ma di scherzare, francamente, in questo momento non abbiamo proprio voglia.

Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione

Roma, 2 aprile 2022

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