Dall’inizio dell’anno in Italia sono 158.000 ettari bruciati in totale, come se fosse andata a fuoco una superficie equivalente alle città di Roma, Napoli e Milano messe insieme. Lo afferma il dossier “Incendi e desertificazione” realizzato da Europa Verde. I dati sono tratti dell’European Forest Fire Information System (Effis) della Commissione europea, che fornisce informazioni sugli incendi a partire dal 2008.
Ad oggi, un quinto del territorio nazionale è a rischio desertificazione e l’elemento che rende la situazione ancor più grave è che uno strumento determinante per la salvaguardia del territorio come il catasto degli incendi non viene sufficientemente utilizzato, con i dati fermi e non aggiornati per anni. In Sicilia, solo dall’inizio del 2021, oltre 78mila ettari sono bruciati, pari al 3,05% della superficie della regione. In Sardegna 20mila ettari sono bruciati causando l’evacuazione di centinaia di persone – spiegano gli autori del dossier -. Ma il fatto grave è che ben il 44% dei comuni non ha fatto richiesta per il catasto degli incendi. Secondo Europa Verde, ad oggi, un quinto del territorio nazionale è a rischio desertificazione. Il cambiamento climatico, con siccità prolungate alternate a intense precipitazioni e aumento repentino delle temperature, sta letteralmente divorando il territorio, innescando processi come l’erosione delle coste, la diminuzione della sostanza organica dei terreni (anche a seguito di pratiche agricole intensive) e la salinizzazione delle acque.
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Consiglio dei Ministri – Dichiarazione stato d’emergenza
E proprio in merito alla drammatica situazione incendi, il Consiglio dei Ministri tenutosi il 26 agosto, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, per un periodo di 6 mesi, in conseguenza dell’eccezionale diffusione degli incendi boschivi che si sono verificati nelle regioni Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia, a partire dall’ultima decade del mese di luglio 2021. La dichiarazione dello stato di emergenza e l’ordinanza di Protezione civile che seguirà costituiscono il primo degli interventi che il Governo porrà in campo.
Inoltre, il Consiglio dei ministri ha approvato la deliberazione dello stato di emergenza, per un periodo di 6 mesi, in conseguenza degli eventi metereologici che si sono verificati nei giorni dal 3 luglio all’8 agosto 2021 nel territorio delle province di Como, Sondrio e Varese.