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«Il Decreto Lavoro è propaganda». Intervista a Grazia Maria Delicio

Grazia Maria Delicio, Responsabile Dipartimento Salute e Sicurezza del Lavoro e Benessere organizzativo UILPA

Mentre ogni giorno giungono sempre nuove notizie di lavoratori che perdono la vita nei luoghi di lavoro, la UIL intensifica le iniziative per diffondere una autentica cultura della sicurezza, sensibilizzare la classe politica e mantenere alto il livello di attenzione delle istituzioni su un problema troppo a lungo trascurato. Grazia Maria Delicio, Responsabile del Dipartimento Salute e Sicurezza del Lavoro e Benessere organizzativo della UILPA ha risposto ad alcune nostre domande.

 

Nei giorni scorsi si è tenuta una riunione del Coordinamento Salute e Sicurezza sul lavoro Uil. Cos’è emerso dall’incontro?

 

Abbiamo istituito il comitato tecnico scientifico ITAL-UIL che si occuperà di tutta la materia della salute e sicurezza, sia per gli infortuni che per le malattie professionali. Abbiamo poi trattato dello stato dell’arte del censimento degli organismi paritetici con la recente iscrizione nell’elenco dei due organismi di cui fa parte la UIL, l’Organismo Paritetico Nazionale dell’Artigianato e il l’Ente Unico per la formazione e la sicurezza nell’edilizia. Infine, abbiamo ricevuto gli aggiornamenti sulle iniziative in corso della UIL in tema di salute e sicurezza.

 

Sul piano della comunicazione avete in mente delle nuove iniziative?

 

Sì. C’è l’idea di creare una collana di opuscoli in materia di salute e sicurezza.  Oppure in collaborazione con la UIL confederale e con tutte le categorie, sviluppare una serie di passaggi di approfondimento a tema tra cui, ad esempio, quello che si svolgerà la prossima settimana sulla lettura delle banche dati INAIL. Vorrei precisare che le banche dati sono fondamentali per trattare il tema della prevenzione e della sicurezza perché conoscendo la causalità degli eventi siamo in grado di prevenire gli infortuni sul lavoro.

 

Il decreto lavoro 48/2023, attualmente in discussione in Parlamento, introduce norme più stringenti in materia di responsabilità dei datori di lavoro in materia di sicurezza. Secondo lei sono sufficienti?

 

Direi di no, soprattutto se consideriamo che non si stanno incrementando gli organici dei corpi ispettivi e di enti come INAIL e INL. Inoltre, non possono dirsi sufficienti le norme che riguardano il post infortunio senza intaccare le cause quali, ad esempio, la precarietà del lavoro.  Il decreto lavoro non riduce la precarietà, per cui se si vuole fare prevenzione, se si vuole fare sicurezza, bisogna intervenire a monte, cioè anche sulle tipologie contrattuali.

 

E per quanto riguarda gli infortuni di studenti e insegnanti durante le esperienze di formazione lavorativa qual è la sua opinione?

 

Il decreto 48/2023 è insufficiente anche sotto questo profilo. D’altra parte, l’INAIL già tutela per una parte di attività tecnico-pratiche e per l’alternanza scuola-lavoro. Tuttavia, una tutela efficace dovrebbe essere preventiva. La UIL l’ha compreso proponendo un protocollo sull’alternanza scuola lavoro con l’istituzione di un fondo per la formazione in materia di salute e sicurezza degli studenti e dei tutor.

 

Concludendo su questo tema, qual è il suo giudizio complessivo sul decreto lavoro?

 

È più una mossa propagandistica che innovativa. Ad esempio, per quanto riguarda la questione della responsabilità del datore di lavoro, nel nostro sistema giuridico sono già presenti delle norme in tal senso. Il problema subentra nel momento in cui quella responsabilità deve essere accertata e dimostrata. Da tempo la UIL chiede a gran voce l’istituzione di una procura speciale in materia di sicurezza sul lavoro senza essere ascoltata.

 

A distanza di oltre un anno dalle elezioni per RSU, in molte amministrazioni i RLS non sono stati ancora nominati. A cosa è dovuto questo ritardo?

 

A diverse cause. Segnalo solo che nel settore pubblico si applica l’accordo del 10 luglio 1996 che lega la figura dell’RSU a quella dell’RLS. Fondamentalmente dopo l’elezione l’RSU si convoca un’assemblea e i lavoratori nominano uno tra gli RSU come RSL. Il Testo Unico 81/2008, non mette nero su bianco le modalità di questa elezione lasciando alle parti la decisione finale. Dunque, credo che il sindacato potrebbe soffermarsi sulla possibilità di rinnovare questo accordo ormai superato.

 

Il tema del benessere organizzativo viene spesso snobbato dalle amministrazioni, malgrado la direttiva della Funzione Pubblica del 2019 abbia previsto il rafforzamento dei Comitati Unici di Garanzia (CUG). Quale dovrebbe essere la risposta del sindacato?

 

Il sindacato affronta spessissimo questo problema ogni volta che chiede maggiori organici nella Pubblica Amministrazione, ogni volta che chiede la formazione dei lavoratori pubblici, quando chiede innovazione e investimenti nella P.A., e ogni volta in cui nelle fasi di contrattazione dispone tutta una serie di norme all’interno del contratto in grado di consentire una buona conciliazione tra lavoro e vita privata. Un esempio concreto è il lavoro agile che, se ben regolamentato e organizzato, è uno strumento di benessere organizzativo.

 

Che ne pensa dell’inserimento della sicurezza sul lavoro come materia di insegnamento nelle scuole?

 

Sono una grandissima sostenitrice della sicurezza sul lavoro come materia scolastica dato che, oltre che una materia tecnica giuridica, è anche una materia dal forte connotato culturale. Sono fermamente convinta che possa essere inserita già dalle scuole primarie e man mano elevata fino a diventare materia curriculare nelle Università in modo da formare cittadini preparati a comprendere l’importanza della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Debbo dire che non sono la sola a pensarla così.  La UIL e il suo Segretario generale, Pierpaolo Bombardieri, puntano su una formazione di questo tipo da anni. Anche la segretaria Veronese, all’incontro del Coordinamento dell’altro giorno ha ripetuto la centralità del contatto con le scuole per formare i lavoratori di domani.

 

Roma, 15 giugno 2023

 

A cura dell’Ufficio Comunicazione Uilpa