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Ieri a Milano la seconda tappa
della mobilitazione unitaria Cgil Cisl UIL

Oggi CGIL, CISL e UIL sono scesi in piazza a Milano, per la seconda tappa della loro mobilitazione unitaria.

All’Arco della Pace hanno sventolato le bandiere dei tre Sindacati confederali, uniti nella lotta “per una nuova stagione del lavoro e dei diritti”.

Dal palco, lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati hanno rivendicato i loro diritti. Hanno chiesto di assicurare all’Italia politiche strutturali per il futuro, fuori dalle logiche dei bonus una tantum. Vogliono una spesa oculata e totale dei fondi del PNRR, perché rappresentano per noi un’occasione troppo importante per essere sciupata.

A chiudere la manifestazione, di fronte una piazza stracolma, è intervenuto il segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri, che ha subito rispedito al mittente le illazioni secondo le quali i Sindacati vogliono scioperare contro le decisioni del Governo rispetto al cuneo fiscale.

Un Governo che non trova prima di tutto le risorse per rinnovare i contratti a milioni di lavoratori pubblici, che non assume personale in una sanità pubblica che rappresenta uno dei pilastri per garantire la salute di tutte le persone al di la del loro reddito, che non investe nel Servizio Sanitario Nazionale, per di più senza neanche restituire alle Regioni tutti i soldi spesi durante la pandemia.

Un potere pubblico – sottolinea con forza Bombardieri – che permette gare d’appalto a ribasso e concede convenzioni anche a chi non rinnova i contratti da oltre un decennio.

Un’Italia dove ci sono persone che in condizioni di stesso lavoro e stesse mansioni troppe volte non ricevono lo stesso salario e a cui non sono garantiti stessi diritti. Ed in cui la precarietà si allarga sempre di più: secondo i dati del Ministero, tra il 2019 e il 2022, i contratti attivati sono stati 1 milione e ottocentomila a tempo indeterminato; otto milioni e mezzo sono stati invece quelli a tempo determinato. Numeri che parlano da soli e che fanno il paio con un ascensore sociale bloccato da tempo, soprattutto per chi proviene da classi meno agiate.

Ragazzi che vanno sostenuti nelle loro proteste contro il “caro-affitti”, che rende vano il principio del diritto allo studio per tutti. Giovani che fanno bene a rifiutare offerte di lavoro da fame, e a ribellarsi ad ogni tipo di sottomissione e sfruttamento.

Un’Italia giusta è quella che applica in maniera equa il principio costituzionale della tassazione progressiva e non quello della tassazione “piatta”, entrata nel gergo comune con il termine anglosassone di flat tax.

Il lavoro è l’elemento determinate per la nostra vita. Deve per questo essere buono, ovvero di qualità rispetto alla sua esplicazione, ben pagato e sicuro.

Bombardieri dal palco ha ricordato al Governo che oggi è morto un cavatore, mentre era al lavoro. Un fatto che dovrebbe rendere ancora più palese lo iato tra le vuote parole della retorica di chi dice di agire per fermare la strage continua e l’assenza delle misure necessarie per far in modo che ciò realmente accada.

Il prossimo appuntamento è fissato per sabato prossimo a Napoli.

 

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