Il 13 luglio scorso i sindacati Screen Actors Guild e l’American Federation of Television and Radio Artists (Sag-Aftra) hanno indetto uno sciopero a oltranza. Un evento più unico che raro dalle parti di Hollywood. Si dà il caso, infatti, che questo sia solo il ventitreesimo sciopero dal lontano 1936, quando, all’ombra della Seconda guerra mondiale e poco dopo la nascita del sonoro, gli attori di Hollywood si ribellarono alle case produttrici cinematografiche perché cercavano di sostituirli con dei soldati.
Oggi ci troviamo di fronte a una nuova protesta, ma questa volta le cause sono molteplici. Dai salari insufficienti agli scarsi residuals (royalty dipendenti dal successo di un prodotto), dalle pensioni alla copertura sanitaria; ma anche e soprattutto l’idea di Hollywood di sostituire attori e sceneggiatori con l’Intelligenza Artificiale.
A guidare la protesta è la voce di Fran Drescher, la mitica interprete de “La Tata”, presidente di Sag-Aftra dal 2021, che dichiara: «Un’entità avida si sta accanendo su di noi […] Non posso credere al modo in cui gli Studios piangano miseria, quando danno centinaia di milioni ai loro dirigenti. È disgustoso, devono vergognarsi […] Siamo emarginati e disonorati da un modello di business drasticamente cambiato dallo streaming e dall’ IA.»
L’assunzione di un mediatore federale da parte delle major e delle piattaforme streaming ha inasprito la situazione e le conseguenze potrebbero essere pesanti per tutta l’industria cine-televisiva. Gli attori del sindacato Sag-Aftra si asterranno dal lavoro, non parteciperanno a festival, non concederanno interviste e non faranno promozione. Insomma, uno sciopero in piena regola che, potrebbe bloccare film e festival in programma.
Roma, 17 luglio 2023
Ufficio comunicazione UIL Pubblica Amministrazione