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Colombi. «Green pass obbligatorio? Che non sia un alibi per allentare la sicurezza»

Apprendiamo dalla stampa che il governo si accinge a predisporre l’obbligatorietà del green-pass per tutti i dipendenti pubblici e privati al fine di permettere l’accesso ai luoghi di lavoro. In proposito ribadiamo la nostra posizione: è interesse dei dipendenti pubblici, prima di tutto in quanto cittadini, essere vaccinati contro il Covid-19.

Da un lato, ci è difficile comprendere le ragioni che ancora trattengono il governo dall’emanare una legge generale sull’obbligo a vaccinarsi e, dall’altro, constatiamo che la campagna di vaccinazione nei luoghi di lavoro (avviata a seguito del protocollo firmato dai sindacati il 6 aprile scorso) non sembra aver riscosso grande entusiasmo da parte dei vertici delle amministrazioni pubbliche, forse per una questione di costi o di organizzazione.

In ogni caso, già oggi la stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici ha ricevuto almeno la prima dose del vaccino. Salvo casi di controindicazioni, il raggiungimento della copertura totale appare a portata di mano. E anche in questa circostanza il comportamento delle lavoratrici e dei lavoratori del settore pubblico è stato esemplare.

Va però detto con estrema chiarezza che la sicurezza nei luoghi di lavoro non si garantisce semplicemente esibendo il green-pass all’entrata. Occorre ben altro. E questo “altro” è scritto nei protocolli interconfederali sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che devono continuare ad essere applicati in maniera rigorosa in tutta Pubblica Amministrazione.

Perciò il nostro messaggio è chiaro: nessuno si sogni di nascondersi dietro l’obbligo vaccinale per allentare le misure previste dai protocolli sulla sicurezza.

Il problema è tanto più importante, quanto più numerosa è la presenza dei dipendenti negli uffici pubblici. Con il ridimensionamento dello smart-working annunciato dalla Funzione Pubblica gli uffici torneranno presto a ripopolarsi di dipendenti, personale esterno, nuovi assunti (cha andranno a coprire i vuoti di organico) e utenti.

Sotto l’aspetto organizzativo, bisogna anche disciplinare accuratamente tutti gli aspetti di carattere pratico legati al rilascio e all’utilizzo del green-pass negli uffici pubblici, alle situazioni di impossibilità ad ottenerlo e al diritto alla privacy.

Per l’insieme di questi problemi chiediamo al più presto l’apertura di uno specifico tavolo di confronto con la Funzione Pubblica.

Sandro Colombi, Segretario generale Uil Pubblica Amministrazione

Roma, 7 settembre 2021