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Firmato all’ARAN l’accordo quadro 2019-2021 per i comparti e le aree di contrattazione. Sandro Colombi: «È tempo di discutere con i lavoratori i cambiamenti che li riguardano»

Ieri è stata una giornata importante per due milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori della p.a. in attesa da oltre due anni del rinnovo del CCNL. È stata infatti sottoscritta all’ARAN l’ipotesi di accordo nazionale quadro per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale per il triennio 2019-2021, che sostituisce il precedente analogo CCNQ del 13 luglio 2016.

Viene mantenuta la suddivisione del personale contrattualizzato della p.a. in 4 comparti di contrattazione per i non-dirigenti e in 4 aree contrattuali per la dirigenza. Per queste ultime, tuttavia, si fa rimando ad un successivo accordo che dovrà definirne la composizione.

L’assetto contrattuale del personale non dirigente ricalca quello del 2016 e prevede i seguenti comparti: Funzioni Centrali, Istruzione-Ricerca, Funzioni Locali e Sanità. Il comparto delle Funzioni Centrali si conferma di gran lunga il più articolato e complesso poiché è suddiviso in ben 4 sezioni, ciascuna delle quali include molte amministrazioni caratterizzate da grande disomogeneità.

La firma di questo accordo quadro è uno snodo essenziale per consentire l’avvio delle trattative per il rinnovo di tutti i CCNL. Il prossimo passaggio, che ci auguriamo avvenga nel più breve tempo possibile, sarà quello dell’invio degli atti di indirizzo all’ARAN da parte dei comitati di settore. Poi finalmente partiranno le trattative per i rinnovi contrattuali 2019-2021.

Le questioni sul tappeto sono molte e urgenti. Su tutte, l’ampliamento degli strumenti di partecipazione, l’aggiornamento delle declaratorie dei profili professionali, la definizione delle regole sullo smart working e l’introduzione del welfare contrattuale.

Per quanto riguarda le Funzioni Centrali, occorre riprendere il percorso di riallineamento dei trattamenti accessori fra le varie amministrazioni a parità di inquadramenti, che ancora oggi presentano differenze ingiustificabili e sono una delle principali cause che rendono difficile l’interazione funzionale fra i vari enti.

Il protocollo del 10 marzo scorso ha fissato i principi essenziali a cui questa tornata contrattuale deve fare riferimento. Sono principi condivisi tra le organizzazioni sindacali nazionali rappresentative e il governo. Saranno la bussola che guiderà l’azione della Uilpa fin dal primo giorno che ci siederemo al tavolo della trattativa.

Ci attendiamo che attraverso la sua rappresentanza negoziale il governo mantenga gli impegni assunti e scriva insieme a noi un contratto che segni una forte discontinuità con il passato. Il lavoro pubblico deve uscire dal ghetto normativo-burocratico in cui è stato rinchiuso per troppo tempo.

È tempo di discutere con i lavoratori i cambiamenti che li riguardano. È tempo di confrontarsi con i lavoratori su ogni aspetto della vita delle amministrazioni.  Le parole chiave per una vera trasformazione della p.a. devono essere: contrattazione, partecipazione, condivisione, responsabilizzazione. Parole-chiave nell’interesse dei lavoratori, delle amministrazioni e del Paese.  

Sandro Colombi, Segretario generale Uilpa

Roma, 16 aprile 2021

In allegato, il comunicato scaricabile in PDF e l’ipotesi di Contratto Collettivo Nazianle Quadro sottoscritta ieri all’Aran

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