Agli inizi dell’anno passato, Previmil, sulla base di un parere della Ragioneria di Stato aveva bloccato l’iter per il riconoscimento della Cause di Servizio istruite dopo la riforma per tutti gli ex militari Transitati nei ruoli civili della difesa o posti in quiescenza. Sin da subito il Dipartimento Militari transitati della UILPA ha voluto intraprendere importanti iniziative a tutela degli iscritti, affinché non vi fossero diritti negati e discriminazioni.
Pertanto, la UILPA ha promosso un immediato ricorso al Tar per il tramite degli avvocati UILPA in convenzione, con un ampio risultato positivo; la stessa sentenza che ci vede vittoriosi è stata ribadita poi negli ultimi mesi anche dal Consiglio di Stato che ha rigettato l’appello dell’Avvocatura di Stato resistente, dando così ragione alle nostre iniziative.
Ma vi è di più!
La UILPA, forte delle vittoriose sentenze, ha prontamente scritto una missiva a Previmil al fine di sbloccare l’iter per il riconoscimento delle Cause di Servizio. Apprendiamo, dunque, con somma soddisfazione, come in questi giorni Previmil abbia recepito il “consiglio” del Dipartimento Transitati e gli “orientamenti” giurisprudenziali, riavviando difatti l’iter delle cause di servizio per i militari transitati.
Un’altra battaglia vinta dal Dipartimento militari transitati della UILPA; un’ennesima ingiustizia è stata risolta!
| lavoratori e colleghi ex militari hanno ottenuto un loro diritto; e ciò è accaduto perché non hanno chinato la testa ed hanno lottato, grazie a chi si è fatto ufficialmente portavoce del loro forte disagio combattendo senza mai mollare.
Possiamo dire senza tema di smentita che la UILPA ed il suo Dipartimento Militari transitati sono stati gli unici protagonisti di questa lotta.
Questa vittoria, se pur ci riempie di soddisfazione, ricorda a tutti che nel mondo del lavoro pubblico ci sono altre ingiustizie, altre penalizzazioni da contrastare e combattere. Questa vittoria dimostra ancora una volta che esiste un’oggettiva difficoltà nella corretta gestione degli ex militari, perché chi dovrebbe farlo appare disconoscere i diritti, la professionalità e le problematiche sanitarie dei militari riformati e transitati all’impiego civile del ministero della Difesa.
Per tale motivo vengono commessi tali errori e spesso ingiustizie con forti ricadute poi anche nella sfera personale e nell’ambito familiare dei lavoratori, oltremodo danneggiati fortemente dalla insufficiente attenzione nella gestione degli stessi da parte degli organi statali preposti alla loro direzione.
L’augurio è che questa vittoria della UILPA apra gli occhi a tutti gli organi ed enti chiamati a gestire il personale ex militare e, ribadiamo, induca a maggiore saggezza e consapevolezza nella gestione della vita lavorativa e familiare del personale lavoratore.
Basterebbe davvero poco, se solo si dialogasse con i rappresentanti dei lavoratori si eviterebbe di ricorrere in inutili contenziosi dinanzi ai giudici nei vari tribunali d’Italia.
9 aprile 2024