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Dirigenti statali: aumenti previsti nel contratto

L’8 maggio segna l’inizio formale delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) riguardante la dirigenza delle Funzioni centrali. In questa data, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) incontrerà i sindacati per avviare il confronto.

 

Precedentemente è stato trasmesso all’Aran l’atto di indirizzo governativo, il quale prevede un aumento retributivo del 6% per i dirigenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici. Questo incremento si tradurrà in un aumento medio lordo di 582 euro mensili, pari a 7.566 euro lordi annui, considerando le tredici mensilità.

 

L’atto di indirizzo introduce anche significative novità in merito a premi e bonus, elementi rilevanti nella retribuzione dirigenziale. Viene indicata la necessità di superare la pratica dei “premi a pioggia”, demandando alla contrattazione il compito di definire una quota massima di dirigenti beneficiari. Si prevede, inoltre, l’istituzione di “superpremi” selettivi per i dirigenti con performance eccellenti pluriennali, consistenti prevalentemente in incentivi economici aggiuntivi o, in alcuni casi, in promozioni.

 

Un elemento centrale nella valutazione dei dirigenti sarà la formazione, sia individuale che quella garantita al proprio team, con la conferma dell’obbligo annuale di 40 ore. Il nuovo CCNL introdurrà anche un aggiornamento biennale obbligatorio su temi quali innovazione organizzativa, leadership e gestione del cambiamento.