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DESI. Indice di Digitalizzazione, l’Italia al 18º posto fra i 27 Stati membri dell’UE

Cos’è il DESI (Indice di digitalizzazione dell’economia e della società)

Dal 2014 la Commissione europea monitora i progressi compiuti dagli Stati membri nel settore digitale e pubblica relazioni annuali sull’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI). Ogni anno le relazioni comprendono profili nazionali, che aiutano gli Stati membri a individuare settori di intervento prioritari, e capitoli tematici che forniscono un’analisi a livello dell’UE nei principali ambiti della politica digitale. Il DESI compila una classifica degli Stati membri in base al loro livello di digitalizzazione e ne analizza il progresso relativo nell’arco degli ultimi cinque anni, tenendo conto del rispettivo punto di partenza.

La Commissione ha adattato il DESI per allinearlo ai quattro punti cardinali definiti nella proposta di decisione della Commissione relativa al programma strategico “Percorso per il decennio digitale” che è in corso di negoziazione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. La proposta fissa obiettivi a livello di Unione europea da conseguire entro il 2030 per realizzare una trasformazione digitale completa e sostenibile in tutti i settori dell’economia. Undici degli indicatori DESI 2022 misurano gli obiettivi stabiliti nel decennio digitale. In futuro il DESI sarà allineato ancora più rigorosamente al decennio digitale per garantire che tutti gli obiettivi siano discussi nelle relazioni. 

Attualmente nell’Unione la digitalizzazione è disomogenea, nonostante alcuni segnali di convergenza. Mentre i capofila sono rimasti invariati, un folto gruppo di Stati membri si concentra intorno alla media UE. Vi è un aspetto importante: la maggior parte degli Stati membri che cinque anni fa registravano un livello più basso di digitalizzazione sta avanzando a un ritmo più veloce degli altri, il che segnala una convergenza complessiva del digitale nell’UE. 

Per conseguire gli obiettivi del decennio digitale è necessario lo sforzo collettivo di tutti. Ciascuno Stato membro contribuirà a questo ambizioso obiettivo muovendo da un punto di partenza differente, determinato dalle risorse, dai vantaggi comparativi e da altri fattori pertinenti come l’entità della popolazione, le dimensioni dell’economia e i settori di specializzazione. Affinché l’Europa intera consegua gli obiettivi entro il 2030 sarà per esempio necessario che gli Stati membri più grandi in termini di economia e popolazione facciano registrare prestazioni positive. I capofila digitali dovranno continuare a progredire per guidare la digitalizzazione a livello mondiale, mentre gli sforzi di digitalizzazione di tutti gli Stati membri dipenderanno dalla spinta delle loro esigenze economiche e sociali. 

I punteggi del DESI e le posizioni in classifica degli anni precedenti sono ricalcolati per tutti gli Stati membri, al fine di rispecchiare le variazioni dei relativi dat 

 

La situazione dell’Italia

Per l’edizione 2022 dell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) l’Italia si colloca al 18º posto fra i 27 Stati membri dell’UE. 

Poiché l’Italia è la terza economia dell’UE per dimensioni, i progressi che essa compirà nei prossimi anni nella trasformazione digitale saranno cruciali per consentire all’intera UE di conseguire gli obiettivi del decennio digitale per il 2030. 

L’Italia sta guadagnando terreno e, se si considerano i progressi del suo punteggio DESI negli ultimi cinque anni, sta avanzando a ritmi molto sostenuti1. Negli ultimi anni le questioni digitali hanno acquisito attenzione politica, in particolare grazie all’istituzione di un ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, all’adozione di varie strategie chiave e al varo di molte misure strategiche. 

Ciò premesso, la trasformazione digitale sconta ancora varie carenze cui è necessario porre rimedio. 

Dando continuità alle iniziative intraprese e sfruttando i molti punti di forza di cui il paese dispone, l’Italia potrebbe migliorare ulteriormente le proprie prestazioni nell’ambito del DESI. Il piano per la ripresa e la resilienza, che è il più cospicuo d’Europa, le offre i fondi necessari per accelerare la trasformazione digitale. Il paese dispone poi di una robusta base industriale e di comunità di ricerca in settori chiave come l’intelligenza artificiale, il calcolo ad alte prestazioni e la quantistica. Questi punti di forza si potrebbero sfruttare per dispiegare il digitale in tutti i settori dell’economia, nel pieno rispetto dell’approccio antropocentrico propugnato dai principi digitali.

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