Giunto nel 2023 alla sua decima edizione, il Rapporto rappresenta un unicum nel panorama italiano, in quanto unico strumento in grado di racchiudere in un solo documento sia una visione d’insieme del complesso sistema previdenziale italiano (inteso nell’accezione più ampia del termine) sia una riclassificazione all’interno del più ampio bilancio dello Stato della spesa sostenuta per il welfare, che rappresenta oltre la metà dell’intera spesa pubblica. Ideale proseguimento delle pubblicazioni un tempo realizzate dal Nucleo di Valutazione della Spesa Previdenziale, costituto dalla legge n.335/95 e cessato nel 2012, a partire dal 2014 viene curato dal Comitato Tecnico Scientifico e dagli esperti del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, molti dei quali già componenti o collaboratori del NUVASP, con l’obiettivo di essere messo a libera disposizione del governo, delle istituzioni (italiane e internazionali), della stampa e di tutti i soggetti interessati ai temi della previdenza sociale.
Rigorosamente redatto sulla base dei bilanci consuntivi degli Enti di Previdenza analizzati, lo studio illustra gli andamenti della spesa pensionistica, delle entrate contributive e dei saldi delle differenti gestioni pubbliche e privatizzate che compongono il sistema pensionistico obbligatorio del Paese (inclusi gli andamenti delle Gestioni per gli interventi assistenziali GIAS e della Gestione Prestazioni Temporanee GPT per le prestazioni di sostegno al reddito), mettendo in particolar modo in evidenza le principali variabili – numero degli iscritti attivi, numero dei pensionati, contribuzione media, pensione media e relativi rapporti economici e demografici – che fotografano la situazione di INPS e Casse di Previdenza dei liberi professionisti al 2021, ultimo anno di rilevazione per il quale sono disponibili dati completi. Grazie a un database che estende il suo periodo di osservazione fino al 1989, primo anno da cui è invece possibile usufruire di serie storiche omogenee, all’osservazione puntuale dei singoli fondi si affianca poi un’analisi retrospettiva dei trend di spesa lungo un arco temporale di ben 33 anni.
Con il preciso intento di fornire indicatori utili non solo a valutare i bilanci correnti ma anche a definire la sostenibilità di medio e lungo termine del sistema, così come l’adeguatezza delle prestazioni fornite, il Rapporto offre dunque anche una dettagliata valutazione sulla progressione nel tempo del rapporto tra spesa totale per il sistema di protezione sociale e PIL, nonché una stima dei tassi di sostituzione pubblici (e complementari) per differenti carriere e scenari. In linea con le precedenti edizioni, completano infine la pubblicazione i principali numeri del sistema di welfare complementare, sempre più indispensabile per garantire la tenuta del welfare state in una società che invecchia: elementi essenziali per realizzare un bilancio, quantitativo e qualitativo, del sistema previdenziale italiano.