Roma, 5 giugno 2024 – “Nonostante le diverse richieste di intervento formulate dalle organizzazioni sindacali, sia al tavolo negoziale che al vertice politico, non si hanno notizie delle somme per il pagamento del salario accessorio del personale per il 2023. Stiamo parlando di circa 65 milioni per circa 12mila dipendenti che hanno regolarmente svolto le loro attività di valorizzazione, straordinario, conto terzi, oltre che responsabilità di direzione di istituti e posizioni organizzative”.
Lo dichiarano, in una nota congiunta, i coordinamenti nazionali Ministero della Cultura di Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Flp, Confsal-Unsa, Confintesa e Usb.
“Un ritardo a cui siamo da sempre abituati, viste le lungaggini a cui siamo sottoposti dai ministeri vigilanti: questa volta però le preoccupazioni sono maggiori in quanto il ritardo è dovuto ad una mancanza delle risorse in cassa, nonostante la richiesta sia stata fatta molti mesi fa”, proseguono i sindacati.
“Una situazione grave, anzi gravissima, se si considera l’imponente sforzo che i lavoratori del Ministero stanno mettendo in campo negli ultimi anni, con un sottorganico di oltre il 30%. E nonostante ciò operatori, assistenti e funzionari del MiC garantiscono la fruizione quotidiana dei nostri luoghi della Cultura, musei e parchi, archivi, biblioteche, oltre che le attività di tutela e la gestione del PNRR nelle soprintendenze, nei segretariati, nelle direzioni generali e in tutti gli istituti centrali”, aggiungono.
“Il Ministro Sangiuliano non può sottovalutare le richieste del personale e deve farsi parte attiva per sbloccare con urgenza la situazione. Siamo pronti ad ogni iniziativa di mobilitazione utile a raggiungere l’obiettivo del pagamento di quanto dovuto al personale, quanto prima”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Flp, Confsal-Unsa, Confintesa e Usb.