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Croce Rossa, Cgil Cisl Uil Cisal presentano la proposta di riorganizzazione. Serve una riforma vera: nuove funzioni e auto-finanziamento per far crescere servizi e professionalità

COMUNICATO STAMPA FP-CGIL CISL-FP UIL-PA FIALP-CISAL
 
Roma, 20 giugno 2015
 
“Attribuire alla Croce rossa nuove competenze su salute, sostegno alle persone vulnerabili, inclusione sociale, risposta alle emergenze e ai disastri, cooperazione internazionale e assistenza umanitaria”, questo il punto qualificante della proposta di riorganizzazione che Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa e Fialp-Cisal hanno presentato all’attivo unitario di oggi. 
“I lavoratori vogliono una riforma vera che garantisca servizi qualificati e valorizzi le eccellenze e le professionalità della Cri” hanno sottolineato le quattro sigle. “Il processo di riordino avviato dal governo ha portato fin qui a un drastico ridimensionamento. Noi vogliamo invertire la rotta e rilanciare la Croce rossa. A partire dall’attribuzione al ramo pubblico dell’ente (Comitato centrale e Comitati regionali) di nuovi compiti che la Cri ha tutte le competenze per svolgere al meglio: dall’inclusione sociale all’intervento in caso di calamità, dall’accoglienza internazionale alla lotta alla povertà, dal monitoraggio delle epidemie fino alle attività umanitarie”.
Una riarticolazione delle attività che, per i sindacati, deve procedere di pari passo con l’apertura di nuovi canali di auto-finanziamento: “Non chiediamo aumenti di spesa, anzi siamo convinti che sia possibile riqualificare i budget. E sfruttare tutte le opportunità che una struttura operativa capillare come quella della Cri può trovare per sostenersi e auto-finanziarsi”.
Per Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Pa e Fialp-Cisal sono queste le prerogative per una nuova Croce rossa, più moderna ed efficiente, che metta al centro i bisogni delle comunità e le competenze degli operatori: “per rilanciare i servizi è necessario puntare sulla valorizzazione delle professionalità, ampliando e consolidando le conoscenze e le competenze di quanti quotidianamente operano per garantire, anche attraverso interventi volti a favorire la collaborazione ed il dialogo inter-istituzionale tra il settore pubblico, il settore associativo e quello privato, servizi fondamentali di prossimità alla persona”.
Rilanciare i servizi e salvaguardare i livelli occupazionali e salariali è la priorità. Per questo “occorre dare impulso ai lavori del tavolo di confronto sui percorsi di mobilità protetta già aperto presso il Dipartimento della Funzione Pubblica. Ma prima ancora definire nuove funzioni e mappa dei fabbisogni”, aggiungono i sindacati che invieranno al presidente della Cri e ai ministri della Pa e della Salute il documento approvato oggi. “Continueremo la nostra mobilitazione a sostegno della proposta per una riforma che sia fatta nell’interesse di lavoratori e cittadini”.